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Mar 31, 2009 Attualità, Italia
La crisi economica globale è un grattacapo per chiunque.
Analisti finanziari, economisti e politici si prodigano nel fornire di continuo versioni differenti sulla fine della recessione in cui tutti i Paesi sono piombati.
Che si tratti della fine del 2009 o della metà del 2010 oppure, peggio ancora, di un periodo temporale non definito, nel frattempo si susseguono episodi controversi che fotografano una rabbia e una frustrazione crescente.
Negli Stati Uniti i manager dell’AIG, colosso delle assicurazioni di New York, hanno ricevuto bonus milionari dalla loro compagnia per un valore intorno ai 165 milioni di dollari.
Nonostante il gigante assicurativo proprio per evitare il fallimento, abbia chiesto ed ottenuto 170 miliardi di dollari di fondi pubblici.
Di fronte a questa situazione paradossale, ci si trova di fronte a chi, da una parte perde il lavoro o, non riesce a pagare il mutuo della casa, acquistata con gli ormai tristemente famosi subprime e, con chi invece, incassa cedole a sei zeri da Aziende decotte.
Le stesse che poi ottengono aiuti statali, per evitare la chiusura della compagnia e la conseguente perdita di posti di lavoro.
Così di fronte ad una protesta crescente nei confronti di questi manager, gli stessi destinatari dei bonus, (nove su dieci) hanno deciso di rinunciare alla cedola milionaria.
Nel frattempo il Congresso americano ha votato una legge che permette di tassare del 90% gli stessi bonus.
Rimanendo in tema di supermanager, la residenza del banchiere britannico Fred Goodwin ad Edimburgo, è stata teatro di danneggiamenti.
Goodwin, ex direttore della Royal Bank of Scotland, dopo che la banca da lui guidata ha perso nel solo 2008 ben 21 miliardi di sterline e, sia stata di fatto nazionalizzata, non ha voluto rinunciare alla sua pensione milionaria, pari a 650 mila sterline l’anno.
Ora è in vacanza in una destinazione segreta, mentre la rabbia della “gente comune” aumenta nei confronti di chi, lasciandosi alle spalle fallimenti di imprese, licenziamenti e gente disperata, incassa incurante assegni milionari.
Serge Foucher invece, amministratore delegato di Sony France, è stato sequestrato da alcuni dipendenti dello stabilimento francese, insieme a 3 collaboratori, dopo aver comunicato la chiusura di un impianto, con conseguenti tagli al personale.
La liberazione è avvenuta solo al termine di un’estenuante trattativa.
Gli episodi di questa portata si susseguono soprattutto in Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti e, sfortunatamente, sono episodi ricorrenti che denotano una situazione allarmante nei rapporti sociali tra operai, impiegati e manager, spesso incuranti delle sorti di chi perde il lavoro e delle conseguenze sociali che queste possono comportare in qualsiasi paese civile avanzato che si rispetti.
Norman di Lieto
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