Ultimo Aggiornamento martedì 1 Aprile 2025, 12:23
Gen 30, 2023 Arte & Musica, Cultura
di Mauro Pecchenino
Direttore responsabile
Milano
Giovanni Hanninen è un’originale tipologia di creativo, un po’ ingegnere, un po’ artista.
L’abbiamo conosciuto e incontrato a Milano, presso la Galleria Valeria Bella, uno spazio elegante e ricco di storia, coordinato da Michele Bella, nel cuore del capoluogo lombardo.
Hanninen è nato a Helsinki, ha 46 anni e da molti anni vive e lavora a Milano, dove ha conseguito un dottorato di ricerca in Ingegneria aerospaziale e insegna Fotografia per l’architettura, presso la Scuola di Architettura e Società del Politecnico di Milano.
Dal 2009 fotografa per la Filarmonica della Scala. Nel 2012 viene presentato da Gabriele Basilico nella mostra 20X20, dove propone il progetto cittàinattesa.
Nel 2015 partecipa alla Triennale Off con MI-BG 49km. Invitato da The Josef and Anni Albers Foundation a fotografare la propria residenza d’artista in Senegal, le sue immagini vengono scelte per la mostra Thread (2017) da David Zwirner, New York. Nel 2018 viene chiamato da Bijoy Jan per documentare i progetti realizzati da Studio Mumbai in India. Nello stesso anno presenta il progetto People of Tamba a Dak’Art 2018 – Biennale d’Arte di Dakar che verrà poi portato nel 2019, insieme al progetto di documentari Senegal/Sicily di cui è autore insieme a Alberto Amoretti.
Giovanni ha un curriculum prestigioso e articolato, che lo colloca tra gli artisti dell’immagine, con una grande forza di personalizzazione dei propri lavori.
Abbiamo analizzato, come è nostra abitudine, con cura le sue creazioni e a livello personale ci hanno colpito in particolare le sue fotografie, tra spunti architettonici e teatro, con una sua visione poetica dello spazio e della scena.
In particolare, le sue immagini di Milano, città che fotografa da molti anni, non danno vita a una mera fotografia industriale o metropolitana, ma catturano alcuni angoli del capoluogo, con forza da cronista e la raccontano senza orpelli e belletti, con una lucidità degna veramente di nota.
La Milano di Hanninen è una città silenziosa, anche quando è animata, come in alcune immagini della Scala, una città severa che ti sa accogliere. Una città che dà, più di quanto chiede, con le sue bellezze e i suoi angoli nascosti, anche se a tratti, la scarnificazione delle periferie sembra annullare ogni entusiasmo.
Giovanni Hanninen sa comunicare e lo fa con decisione e grazia, tecnica e consapevolezza.
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