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Ago 22, 2012 Cosa bolle in Pentola
“Stiamo imparando sulla nostra pelle che l’organismo che distrugge il proprio ambiente distrugge se stesso” Gregory Bateson, VERSO UN’ECOLOGIA DELLA MENTE.
Granara è un villaggio ecologico situato nel comune di Valmozzola, in Val di Taro, a 600m sul livello del mare. Nato verso la fine degli anni ottanta il villaggio si basa sui principi della bioedilizia e dell’ecosostenibilità. Immerso nel verde dell’appennino Tosco-Emiliano all’interno del villaggio nel corso degli anni sono nate diverse associazioni ad opera dei fondatori stessi , che organizzano molte attività e momenti di incontro.
Una di queste è l’associazione educativa Centopassi che organizza campi per bambini e ragazzi mirati a diffondere l’idea di un’ecologia sociale , un modello di ecologia legato all’impegno civile attraverso l’avventura e la scoperta della natura. Le attività organizzate dall’associazione mirano allo sviluppo dell’autonomia, della fiducia in se stessi e dell’attitudine alla cooperazione, nonché al senso di appartenenza ad una comunità. Valori fondanti di ogni società che si rispetti ma che oggi si stanno perdendo sempre di più.
C’è poi il gruppo G.ECO , Granara ecologia, che propone la creazione di un centro di documentazione e diverse attività sull’ecologia, intesa non soltanto in termini di ecosfera ma in senso più ampio come sguardo che coglie di tutti gli aspetti della realtà umana, tecnologici o relazionali, il loro essere parte di un più ampio gioco contestuale-naturale-mentale.
A Granara è poi presente anche un museo d’ arte contemporanea: il MAGra. Situato in una piccolissima cappella, dal 2007 propone mostre personali e laboratori che si svolgono durante la settimana del Granara Festival , un festival che ha luogo nel mese di agosto e che quest’anno (dal 29 luglio al 5 agosto) è giunto alla undicesima edizione. Ideato ed organizzato dall’associazione Teatro Granara, la quale promuove una serie di attività legate alla rappresentazione performativa, il festival ha l’ambizione di far incontrare linguaggi, pensieri ma soprattutto persone molto diverse tra loro, al fine di contribuire alla ricerca e allo sviluppo di una vera alternativa sociale.
Oltre ai laboratori, concerti e spettacoli teatrali infatti si svolgono anche incontri, dibattiti e workshop incentrati sul tema dell’ecologia e delle tecnologie appropriate, “Giochi appropriati. Tecnologie ai tempi della catastrofe” è stato appunto il nome del laboratorio che si è tenuto quest’anno a cura del gruppo G.ECO. Per quanto riguarda l’arte performativa invece, si sono avvicendati laboratori e spettacoli di teatro , danza e scenografia tenuti da figure di spicco della scena teatrale come César Brie, Serena Sinigaglia ela Compagnia ATIR, Maria Spazzi, Fabio Monti, Alessandro Bedosti , Maria Carpaneto e molti altri.
Durante i giorni del festival il villaggio diventa una vera e propria fucina di idee, incontri, sperimentazione e formazione che coinvolgono proprio tutti compresi i bambini che rappresentano l’ anima del villaggio e che durante il festival partecipano attivamente con un laboratorio e con diverse attività organizzate per loro dall’associazione Centopassi.
Possiamo dire che Granara sia senza dubbio un posto da visitare e di motivi ce ne sono davvero tanti: dalla bellezza dei paesaggi, alla diversità delle proposte e delle attività che lì si svolgono. Ma forse la ragione principale per cui vale davvero la pena di visitare il villaggio è quello di rendersi conto e toccare con le proprie mani che un altro mondo è non soltanto possibile, ma persino realizzabile.
Paola Tudino
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