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Dic 19, 2011 Cosa bolle in Pentola
Alecalimero’s Picture from Flickr.com
La tv generalista soffre inevitabilmente una crisi, di idee, di programmi e soprattutto di ascolti.
Vogliamo ritornare sulla carta che si è giocata la moribonda Rai,1 per quattro lunedì consecutivi, e che si è rivelata la più vincente, vista la strategia di marketing mordi e fuggi (appare sempre, ma sembra non esserci mai) di Rosario Fiorello e del suo vasto team di autori (attenzione: non è vero che improvvisa).
Ormai artista a tutto tondo, intrattenitore, comico, cantante e chi più ne ha, più ne metta e poi tutti fanno la fila per andare da Rosario: o come ospite o nel parterre per assistere allo spettacolo e far vedere di esserci.
Gli ascolti hanno fatto boom e anche Bruno Vespa, a corto di idee e di politici da adulare, ha pensato di fare due puntate di “Porta a Porta” non appena concluso lo show del mattatore siciliano.
Davvero, “Il più grande spettacolo dopo il week end” non poteva deludere le attese e, allo stesso tempo, superare anche le più rosee previsioni.
E passiamo così alla contromossa dell’ammiraglia Canale 5: il venerdì sera in prima serata ad uso esclusivo di Checco Zalone.
E partono già le differenze sostanziali.
A nostro avviso Zalone è più monotematico e i suoi ospiti, non riescono a trovare una giusta collocazione per difficoltà oggettiva dell’artista barese nel dettare i tempi.
Zalone è più solista, Fiorello è un mattatore più completo, capace di far sentire a proprio agio chiunque gli si affianchi.
In una delle puntate, l’intrattenitore siciliano ha all’improvvisato invitato sul palco, Gegè Telesforo, noto jazzista italiano, ed hanno iniziato un duetto memorabile.
Dall’altra parte Zalone, in una puntata aveva al suo fianco come ospite Daniele Silvestri e il cantante romano sembrava seriamente a disagio, in un ruolo di comparsa un po’ stonata più che di ospite coprotagonista.
Più Fiorello che Checco Zalone quindi. Forse l’artista barese ha toccato il successo troppo in fretta e la strada da fare per raggiungere Fiorello, almeno come protagonista da prima serata, è ancora tanta.
Mentre Fiorello, è un artista più collaudato e di esperienza. Avrebbe bisogno di un paio di film ben costruiti e un po’ fortunati, con cui sbancare il botteghino, ma la strada del cinema è sempre strana da raggiungere e tutto questo potrebbe accadere in futuro.
Norman di Lieto
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