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Dino Zoff, un uomo da rispettare, sempre
Non ci interessa il calcio e parlare di calcio. Facciamo però un’eccezione, in qualche modo, alla nostra regola, perché Dino Zoff è qualcosa di più di un calciatore ed è uscito il suo libro.
Per carità, non ne sentivamo la mancanza, ma l’uomo c’è tutto con la sua forza da maestro e icona, con la sua tenacia e credibilità. In un’Italia di squallidi tromboni dalla politica, alla finanza, alla cultura a molto altro, Zoff ha molto da dire, anche a quei tromboni che l’hanno maltrattato e rattristato in passato e che da una vita si trascinano nel loro stesso fango e nella loro totale inutilità. Dino Zoff, il più grande portiere italiano di tutti i tempi, il più serio, il più diretto, il più tenace, il più umano, il più vero, ha pubblicato da Mondadori, Dura solo un attimo, la gloria. Un libro di ricordi, un libro che racconta una vita, sempre al massimo. Si vede la grande, irrefrenabile gioia del Campionato del mondo vinto nel 1982, il rapporto franco e ruvido con il padre. L’amore per lo sport e per le persone che ha accanto e intorno. L’odio signorile, ma senza sbavature per Berlusconi che vigliaccamente lo offese. Lui lasciò la nazionale della quale era allenatore e disse la parola fine al calcio farcito dai ciarlatani.
Dino Zoff è un bell’esempio per i giovani che molto spesso mollano il colpo alle prime difficoltà. E’ un uomo tagliato con l’accetta e il suo libro è una testimonianza di vita, di una vita importante, da rispettare, sempre.
Mauro Pecchenino
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L’Editoriale – di Mauro Pecchenino
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