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Mag 24, 2011 Cosa bolle in Pentola
Alla presentazione dello scorso 9 Maggio c’era lui, in persona.
Classe 1954, un look da ragazzotto dall’aria spiritosa, sorridente e pieno di energia, Michel Comte in pochi istanti, con la sua macchina fotografica fra le mani, ha messo su un set fotografico atipico, immortalando, con i suoi scatti, gli ospiti della sala divertiti.
La Triennale di Milano ospita fino al 3 Luglio la mostra del famoso fotografo svizzero.
Conosciuto anche come il “fotografo delle star”, Comte inizia la sua carriera grazie all’intuito del grande stilista Karl Lagerfeld che gli affida le prime campagne pubblicitarie. Di qui l’ascesa.
Si trasferisce a Parigi, poi a New York e infine a Los Angeles. L’attrice Geraldine Chaplin così lo descrive: “E’ un cavaliere errante della fotografia: un vagabondo, un avventuriero, un nomade con la macchina fotografica.”
Ebbene, Michel Comte, nei suoi anni di avventure professionali, delinea il suo stile, il suo “alfabeto visivo” come lo definisce Walter Keller, il curatore della mostra.
Spaziando dai nudi ai ritratti, dal mondo dello sport al mondo patinato della moda, questo straordinario fotografo, pur creando scene elaborate con pose statuarie, è sempre riuscito a cogliere momenti di grande intimità e di inaspettata penetrazione nelle anime. Corpi sudati avvolti fra le lenzuola, primi piani che illuminano i segni di un tempo passato, donne con trucchi sbavati, languide e sognanti in letti caldi, attori, modelle e i Grandi della musica. La mostra si snoda attraverso 87 immagini e 20 collage che ripercorrono la parte più nota della sua carriera degli anni anni ’80 e ’90, legata alle celebrità di fama mondiale, foto che si riferiscono a un “periodo di decadenza” come lui stesso ha definito.
Del Comte contemporaneo, meno glamour e più realista, alcun accenno però.
Le sue celebrity, oggi, si sono trasformate in persone sconosciute ma che suscitano emozioni; i suoi set fotografici, ben illuminati e preparati, sono diventati la strada, imprevedibile e chiassosa di colori, volti e momenti di vita.
Un’evoluzione artistica singolare che lascia l’osservatore stranito e affascinato al contempo, completamente ipnotizzato da scatti di inopinabile bellezza.
Eleonora Dafne Arnese
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