Flipmagazine Combattenti e Mezzeseghe

Combattenti e Mezzeseghe

Gen 14, 2013 L'editoriale

Un giovane amico avvocato mi ha cortesemente costretto a vedere la registrazione di “Servizio Pubblico”. Non lo ringrazio per lo strazio, ma il mio affetto per lui, lo perdona. Chi mi conosce, chi mi legge nei vari giornali nei quali ho prestato servizio e nei tre che ho creato, sa che non sono d’accordo su nulla di ciò che afferma e rappresenta il Cavaliere di Arcore. Tra l’altro ho lavorato per 5 anni, ai vertici con la proprietà, per un’agenzia internazionale di comunicazione che aveva come cliente la sua Publitalia ’80, quindi ho conosciuto lui e alcuni dei suoi uomini di fiducia. Tutto questo premesso, devo dire che con Santoro, lui ne è uscito a testa alta. Santoro e il Cavaliere sono due combattenti e possono metterlo là a chiunque, ai giovani rivali, soprattutto, che pretendono, senza fare e senza esperienza. Ma il Cav ha una marcia in più: è un combattente estremo, un gladiatore che ha vissuto il marciapiede, lotta da sempre e ha vinto quasi sempre. Come ha vinto, ha poca importanza, ormai. Gli Italiani sono spesso invidiosi, deboli. Vorrebbero avere, ma non fanno. Vorrebbero vincere, ma sono sopraffatti dalla paura e dall’insicurezza. Il Cav non ha mai paura, si fa sempre il mazzo, anche quando non fa nulla. Ha fatto, ha raccolto e se ne fotte degli altri. Inoltre ha una passione sfrenata per le donne ( non dovrebbe pagarle!) ed esercita fascino sulle donne, non perché è ricco, ma perché ha fascino e basta, nonostante sia basso, grasso e pelato. Il fascino prescinde dall’aspetto esteriore, è un fattore interno, che i giovani (tutti esteriorità) non capiscono. E chi esercita fascino sulle donne, ha successo anche sugli Italiani, tout court. Racconta balle, prende per il culo gli Italiani, è tutto vero. Ma lo fanno tutti i politici e lui non può essere paragonato a Vendola, Bersani, Casini, Fini, Camusso, Epifani, ecc, ecc, tutta gente che è vissuta da burocrate, con lo stipendio fisso e la sicurezza della poltroncina. Lui ha lottato e si diverte anche oggi a lottare e vuole, giustamente, vincere. Santoro, che è un forte combattente, ha fatto un madornale errore: si è incazzato quando in maniera becera è stata attaccata quella mammoletta del suo giornalista che scrive lettere. Alla lettura della lettera del Cav (una mascalzonata) doveva sdrammatizzare e farsi una risata. Ecco tutto. Continuo comunque a pensare che il Cavaliere non vada votato.