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Ott 30, 2013 Cosa bolle in Pentola
Claudio Zani in un ritratto di Marco Granello® per FlipMagazine
Ci sono locali, ristoranti, circoli, caffè che con il trascorrere degli anni diventano mete. Si va lì per consumare qualcosa, senza dubbio, ma si va soprattutto per starci, per viverci, per ritrovare un’atmosfera, un ricordo, un odore, un sapore. Un locale che ben rappresenta questa atmosfera e sentimento è A’ Supressa di Cavi di Lavagna, una trattoria che abbiamo già presentato sulle nostre colonne e della quale scriviamo ancora, perché dopo più di 30 anni di attività, chiude i battenti. Qui si veniva per l’atmosfera appunto, ma anche per il cibo, accompagnato da un buon vino. Il menù degustazione, con vari assaggi, non è mai mutato nel tempo, come stile, cambiando di continuo invece per una serie di proposte culinarie di terra e mare, tra antipasti e secondi, con un dolce a completare il tutto: una torta di mele casereccia di ottimo gusto e fattura.
Il deus ex machina che ha dato l’impronta al locale, è da sempre Claudio Zani, di origini contadine, nato nella provincia di Parma, coadiuvato dalla moglie Angela Rosa Caffese e più di recente dal figlio Alberto. Sempre sorridente, pronto alla battuta e al racconto, amante della caccia, come esperienza da vivere in mezzo al verde camminando, è sempre stato un punto di riferimento piacevole da trovare, quando si varcava la soglia di quell’antico casolare, vicino al mare di Cavi. Chi scrive ha frequentato i tavoli e i piatti della Supressa più o meno dall’apertura, con i genitori, amiche, amici. E i ricordi si accavallano, insieme a quelli di Claudio, che ci racconta qualche flash della sua vita. Ha iniziato molto presto a lavorare in Liguria, dopo la scuola alberghiera, come cameriere e ha sempre amato servire e far star bene i suoi clienti. Alla metà degli anni Sessanta, lavora con una zia in una trattoria vicina alla lanterna di Genova. Sempre nel capoluogo ligure, fino a metà degli anni Settanta lavora in Corso Italia, dove si riuniva la crème della città. Nel ’77 si sposa con la chiavarese Angela e lavora a Il profeta di Carasco, poi rimane colpito dal vecchio casolare con la pressa per fare l’olio e si inventa appunto A’Supressa, dove nel giro di qualche anno si crea un “giro” di clienti fedeli, che vengono a pranzo o a cena, con il piacere di mangiare in un ambiente che sa di tipico e famigliare, con intorno tanti ricordi della vita e del lavoro contadino e il mare a fare da guardiano. Negli anni sono passati anche nomi noti come Fabrizio De André, altro appassionato di caccia, il regista Michelangelo Antonioni, il cantautore Ivano Fossati e molti altri.
Claudio, con il suo solito sorriso e forse un velo di malinconia negli occhi, afferma: ” Voglio mandare un ringraziamento e abbracciare tutti i miei clienti. Ho lavorato in grande libertà e ho avuto solo soddisfazioni”.
Mauro Pecchenino
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