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Nov 21, 2011 Cosa bolle in Pentola
Lindseo’s Picture from Flickr.com
Ci avete fatto caso? Negli ultimi anni i nostri schermi sembrano invasi da mostri di ogni genere: dagli zombie ai vampiri, dai licantropi agli alieni, passando per mummie, creature incorporee e ibridi di ogni tipo. E con ibridi intendiamo tutte le declinazioni a cui questi soggetti sono stati sottoposti per poter abbracciare più pubblico possibile.
Non vi sentite circondati?
Parliamo soprattutto dei mostri adolescenziali, quei vampiri alla Twilight che hanno catturato l’attenzione di milioni di giovani e che sembrano aver monopolizzato ogni loro interesse limitandone la capacità di intendere e di volere. Basta infatti fare un salto in libreria per rendersi conto della piega che l’industria culturale ha preso per riuscire a sfruttare ogni spicchio di mercato: affianco ai libri (riprodotti in decine di edizioni) si trovano gli speciali, i making the movie, i giornalini e… (brividi lungo la schiena) i classici della letteratura come Jane Austen o Shakespeare ristampati con le copertine simili ai romanzi della saga di Twilight e sottotitolati I libri preferiti da Bella ed Edward che sono, per l’appunto, i protagonisti della suddetta saga.
Dunque, eccoci veramente al culmine, capolavori di menti brillanti che hanno fatto la storia della letteratura permettendo riflessioni sull’uomo e la società, diventano vittima prescelta di un mondo improntato sul denaro e sulle vendite. Qualcuno forse dirà che in questo modo si può invogliare i più giovani ad appassionarsi ai grandi classici, ma parliamoci chiaro, chi cresce leggendo dei traumi personali di una ragazzina divisa tra un vampiro e un lupo mannaro, potrà mai comprendere il sottile disegno e la grande capacità d’analisi insite nelle meravigliose storie che questi autori sono riusciti a creare? Forse un domani, da adulti, per adesso è poco credibile.
Ma attenzione, non è certo il film la causa di tutto, per quanto abbia aumentato l’attenzione mediatica e adolescenziale sulla storia, ha in realtà solo fatto da cassa di risonanza ad un fenomeno che era già esploso in libreria sull’onda della vampiro-mania che negli ultimi anni sta dilagando. Un fenomeno interessante che riprende e rilegge in una nuova chiave una figura mitica e simbolicamente ricca di significati: il vampiro, infatti, racchiude in sé il desiderio e, al tempo stesso, il terrore dell’essere umano della vita eterna e dell’eterna giovinezza, una sorta di Dorian Gray con le zanne. Eppure, come sempre più appassionati del genere stanno affermando, le storie di Bella ed Edward non hanno niente a che spartire con la riflessione che normalmente accompagna la figura del vampiro, un personaggio che spesso viene mal interpretato (e rilegato a partecipare a film horror low budget) ma che, in realtà, ha al suo attivo una letteratura ricca e attenta che farebbe invidia a chiunque. Ma purtroppo oggi si ritrova a vestire i panni di un adolescente alle prese con drammi amorosi che cerca di salvare la propria bella umana dalle grinfie dei cattivi e (specialmente) da quelle del suo rivale il lupo mannaro e che, soprattutto, non brucia alla luce del sole come tutti si aspetterebbero, ma sbarluccica come se fosse un enorme Swarovski.
Però in effetti qualcosa da vero vampiro la fa, vampirizza, poco importa se siano i nostri classici. Chissà se il grande Shakespeare si starà rivoltando nella tomba ?
Fr. St.
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