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Gen 30, 2018 Lifestyle, Società
Febbraio il mese dei colori, delle maschere, delle frittelle e dei coriandoli.
È Carnevale.
L’Italia vanta molti carnevali famosi, c’è quello di Venezia con le sue maschere e vestiti sfarzosi, passando da Viareggio con la sua meravigliosa sfilata di carri e arrivando a Ivrea, con la sua antica battaglia delle arance.
Ma ogni regione ha il suo carnevale e, in un paese montano in provincia di Brescia al confine con il Trentino, ci si tramanda un carnevale storico che prova la sua esistenza già in alcuni documenti del 1518.
Parliamo del Carnevale di Bagolino, paese già conosciuto ai raffinati gastronomi per il formaggio Bagoss, l’oro delle Alpi.
Le attrattive di questo Carnevale popolare sono rappresentate dai Ballerini “Balarí“, dai Suonatori che suonano solo strumenti a corda, dal violino alla chitarra alla viola al basso, su melodie che la leggenda narra non siano mai state scritte, ma tramandate da padre in figlio, di carnevale in carnevale. Dai “Maschér” (le Maschere) la parte contadina del carnevale, dove viene rappresentato il contadino antico, i vestiti le movenze e gli immancabili zoccoli di legno chiodati, gli “sgalber” che ne preannunciano l’arrivo, tra le piccole vie del paese.
Alcuni Storici hanno detto che le musiche e le danze che ne costituiscono il fulcro, possono ritenersi come un fenomeno unico in Italia e con pochi equivalenti in tutta Europa. Inoltre, fornisce un esempio impressionante del livello di complessità cui può giungere una civiltà musicale popolare.
Il Ballerino si fa notare per la maschera con la stessa espressione uguale per tutti e il suo fantasioso cappello.
Il copricapo di feltro, a cupola bassa, è ricoperto da metri di nastro rosso che, cuciti e ripiegati in modo del tutto particolare noto alle donne del paese, formano arricciandosi delle increspature che donano al cappello il suo singolare aspetto. Ogni cappello viene vestito secondo la consuetudine: cucendo al nastro rosso gli ori di famiglia e degli amici che viene donato al Balarí per il carnevale, la Storia racconta che mai anello o cimelio d’oro prestato non sia tornato al legittimo proprietario.
Il costume indossato dai ballerini è il comune abito scuro che i locali portavano durante l’anno e che, in occasione del Carnevale, viene decorato con abilità. I calzoni, al ginocchio, hanno ricami laterali fatti con fettucce colorate, la giacca è ornata da serpentine o passamanerie cucite in modo da formare diversi ricami.
Il Carnevale inizia all’alba con la messa in chiesa, e per due giorni i ballerini e i suonatori si esibiranno per le vie del paese, sulle note di antiche melodie, fino al gran ballo finale nella piazza del paese detto “Ariosa“, dove tutti i figuranti sanciranno la fine del carnevale con un coloratissimo ed indimenticabile ballo.
Le musiche che accompagnano i Ballerini nelle danze, vengono eseguite in pubblico, esclusivamente durante il lunedì e il martedì ultimi di Carnevale. Il violino detta la melodia conduttrice di tutti i motivi. Il singolare “neniare” degli strumenti porta ad assaporare, in un’alternanza strumentale caratteristica, belle suonate che sono accompagnate dalla tradizionale arte interpretativa, unica nel suo genere.
Vivere il Carnevale di Bagolino vuol dire sentirsi trasportati in una tradizione unica nel suo genere con la sensazione del viaggio nel tempo, con i suoni dei violini, le voci dei Mascher, il frastuono dei loro zoccoli, e il calore di un paese che vi accoglierà nella propria tradizione e, se a questo ci aggiungete un panino con una bella fetta di formaggio Bagoss e un buon vino rosso, potrete dire di aver vissuto a pieno quest’esperienza.
Buon Carnevale
Marco Granello
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