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Buonatelevisione: il Maigret di Gino Cervi
La televisione italiana, non è un granché, non ci vuole molto tempo per rendersene conto. Quella generalista è scarsa da impazzire, l’altra troppo spesso è ripetitiva. Le altre televisioni europee, hanno qualche buon programma, ma non entusiasmano.
In realtà nei suoi anni passati, la RAI in particolare, ha saputo confezionare anche programmi eccellenti, da segnalare. Di recente, grazie al digitale terrestre, qualche programma del passato riaffiora e a volte è una delizia. In queste settimane RAI 5 ha riproposto alcune puntate della serie “Le inchieste del commissario Maigret”, basate sulle storie nate dalla penna originale e impareggiabile dello scrittore belga Georges Simenon. Seguire questi gialli psicologici è un’esperienza molto bella. Il protagonista, uno degli attori europei di maggior talento, il bolognese Gino Cervi, dà un’anima indimenticabile al burbero commissario della polizia d’Oltralpe. Su tutto c’è una latente atmosfera francese e Parigina. Chi scrive, è nata nella metà degli anni Ottanta, ma grazie alla propria famiglia d’origine e al direttore di questo giornale, conosce la cultura francese e le sue atmosfere e ha imparato a goderne e usufruirne. Ogni puntata Parigi fa capolino, fa venire i brividi con la sua carica sensuale e il commissario con la sua abilità, bonomia e acume tiene incollato lo spettatore allo schermo. Quando il commissario dialoga con la moglie, interpretata da una grandissima Andreina Pagnani, regina del teatro europeo o con i suoi ispettori, sa miscelare note drammatiche, ironiche e grottesche, creando un insieme di televisione che non ha uguali. Una televisione che purtroppo chi confeziona le fiction di oggi, evidentemente, ignora. Tanto che pochi anni fa si è tentato di rifare il commissario Maigret, con protagonista Sergio Castellitto, ed è stato un autentico disastro.
Chantal Fortini
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