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Mag 19, 2020 Lifestyle, Società
Mi sono incamminato tante volte dentro la Valle Staffora, tra le montagne dell’Oltrepò Pavese e, dopo avere lasciato il popoloso comune di Varzi, sono salito verso il piccolo paese di Casanova Staffora. Qui ho conosciuto e frequentato Angela Volpini, una persona davvero straordinaria, dall’esperienza unica, catalogata tra le “mistiche” o le “veggenti”, ma io credo che questi termini siano limitativi per descrivere Angela, che è molto di più. Trasmette, infatti, grandi visioni del mondo e della storia ed ha creato un linguaggio nuovo, inteso a far capire il senso pieno dell’uomo e della vita.
Sono state ottanta le apparizioni di Maria, dal 1947 al 1956. Conosco Angela da oltre trent’anni. Ho partecipato ai suoi incontri, ai suoi corsi dal tema: “Dare speranza al futuro”. L’ho invitata a parlare della sua esperienza e della sua vita in assemblee, circoli, incontri che presiedevo. Non sono mai mancato all’anniversario delle sue apparizioni, ogni anno, ai primi di giugno. Sento sempre un forte desiderio di partecipare a questo evento.
Lei non ha voluto che il luogo delle apparizioni, il suo paese e i dintorni, fossero oggetto di speculazioni edilizie e religiose. La natura e gli abitati sono rimasti quasi intatti, così com’erano alla fine degli Anni Quaranta del dopoguerra, com’erano in quel giorno, il 4 giugno del 1947, quando Angela Volpini ebbe la sua prima apparizione. Tanti avrebbero voluto costruire alberghi, negozi e banchetti con tanto d’immagini e oggetti di devozione religiosa. Operatori economici, autorità ecclesiastiche e politiche hanno fatto pressioni in tal senso. Si è sempre opposta e, anche per questo, è stata spesso osteggiata, ma, in fondo, altrettanto apprezzata dalle persone che hanno capito il suo messaggio e la sua esperienza.
Ha accettato, invece, che si costruisse una piccola Chiesa nei pressi delle apparizioni, un posto isolato, immerso nella natura e nel verde e una cappelletta, proprio sul punto dove ha posato i piedi Maria, un luogo che guarda verso una meravigliosa vallata. Più in basso, nel 1958, ha fondato, nel piccolo Comune di Casanova, il Centro “Nova Cana” (richiamandosi alle note nozze evangeliche), un luogo che è stato ed è ancora fervido di confronto e di dialogo aperto a tutti, credenti e non credenti. Dal 2000 il Centro è diventato sede dell’Associazione Famigliare Nova Cana che svolge un servizio alle persone, alle famiglie e allo sviluppo del territorio.
Ho ascoltato, tante volte, dalla sua voce sempre emozionata, il racconto della prima apparizione, avvenuta il 4 giugno 1947, alle quattro pomeridiane, mentre Angela, insieme con altri bambini, era al pascolo e giocava a comporre mazzetti di fiori: improvvisamente era stata sollevata, presa in braccio e baciata sui capelli da una donna bellissima, dal corpo sinuoso e caldo. La donna aveva un’età tra i trenta e i quarant’anni, una donna nel pieno della maturità femminile, vestita da una tunica rosa, un manto azzurro e un copricapo bianco. Le prime parole sono state: “Sono venuta per insegnarvi la via della felicità sulla terra”. Questo primo, forte messaggio ha costituito il punto focale che ha spronato tutta la vita di Angela Volpini, che l’ha portata a un’esperienza molto diversa da quelle di altre veggenti, un’esperienza che intende insegnare come essere felici, come dare senso pieno alla nostra vita, sviluppando il divino che è in noi.
Terminata l’apparizione, Angela era rimasta sola, i suoi compagni di gioco erano scappati, spaventati dal fatto che era stata sollevata in alto ed avevano tentato, invano, di prenderla per le gambe e tirarla giù. Erano poi corsi in paese a dire “Angela è morta in aria”. Tornati al luogo del pascolo, avevano trovato Angela tranquilla che raccontava loro, candidamente, l’apparizione.
La fisicità di Maria, il suo messaggio sulla felicità dell’uomo, attraverso la sua piena realizzazione, il tipo di “comunicazione totale” avvenuta durante l’apparizione, il senso della vita indicato, l’umanità realizzata e mostrata come esempio dalla stessa Maria come fine di ogni uomo: si trattava di elementi che, allora, (fine anni Quaranta del Novecento), erano giudicati strani, visionari, a volte persino eretici e, comunque, impressionanti, perché riferiti da una bambina.
Angela, durante le apparizioni, si sentiva pervasa da una grande forza e da un’immensa luce. Molti testimoni avevano visto fasci di luce irradiarsi attorno al corpo della piccola veggente, l’hanno raccontato diverse volte. Vi sono alcune fotografie e filmati che ritraggono Angela investita dalla luce e buttata a terra da una forte energia durante l’estasi. (Continua…)
Carlo Bolognesi
(Sociologo)
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