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Gen 10, 2019 Cultura, Teatro & Cinema
Alcuni frame del film con Willem Dafoe
E’ uscito nelle sale cinematografiche l’attesissimo film Van Gogh. Sulla soglia dell’eternità, che ha dominato i Golden Globe.
Il tormentato artista olandese viene magistralmente interpretato da Willem Dafoe, che grazie a questa pellicola si è già aggiudicato la Coppa Volpi 2018 come miglior attore alla Mostra del Cinema di Venezia.
Il regista, Julian Schnabel, prima ancora di essere un cineasta, è un accreditato pittore neoespressionista, noto per le sue opere di ampie dimensioni e per l’uso di tecniche e materiali diversi.
Approda al cinema nel 1996 scrivendo e dirigendo Basquiat. La critica apprezza questa virata verso il mondo del cinema di Schnabel, che conquista nel 2000 il Leone d’argento-Gran premio della giuria per il film Prima che sia notte e che nel 2008, oltre a una nomination all’Oscar come miglior regista, si aggiudica il Golden Globe per Lo scafandro e la farfalla.
Il tratto distintivo di quello che si preannuncia come il film evento dell’anno, è che Schnabel, proprio perché è anche pittore, scrive una sceneggiatura su uno dei mostri sacri della storia dell’arte scegliendo di non fare una biografia storica, poiché la storia di Van Gogh è estremamente nota. Lo spettatore deve quindi sapere che sebbene le scene siano state costruite su fondamenti storici reali e documentati, quello che vede è il Van Gogh di Schnabel.
Ma davvero la storia di Van Gogh è così nota? Sicuramente gli specialisti conoscono a fondo tutti i dettagli della vita personale e delle opere del genio olandese. Ma gli altri? Forse la maggioranza della popolazione conosce l’autore de I mangiatori di patate e I girasoli e certamente sa dare un nome all’uomo con i capelli rossi e l’orecchio tagliato raffigurato in uno dei tanti Autoritratti. Questo però non significa essere in grado di distinguere al cinema cosa sia storia e cosa fantasia del regista.
Perciò consigliamo a chi voglia entrare pienamente nel mondo di Van Gogh, magari incuriosito dopo aver visto il film, di leggere la sua corrispondenza, che è una delle opere migliori mai scritte. L’epistolario di Vincent Van Gogh si compone di oltre 800 lettere, prevalentemente indirizzate al fratello Theo, mercante d’arte, al quale era legato da un rapporto di grande affetto. Si può ad esempio scegliere di leggere una selezione di questa corrispondenza nel volume intitolato Lettere a Theo, per Ugo Guanda Editore. Vincent e Theo amavano parlare di tutto: arte soprattutto, ma anche letteratura, amicizie comuni, rapporti familiari, amori finiti male, inquietudini e difficoltà economiche
Angelina Marcelli
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