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Dogalize, l’app per gli amici a quattro zampe
Sarà moda o perché ci si sente soli. Sarà perché semplicemente piacciono o aiutano a diventare “migliori”, senza dubbio gli amici a quattro zampe, negli ultimi anni più che mai, si sono conquistati un meritatissimo ruolo in famiglia.
Ebbene sì, che sia gatto o cane (ma non solo!), prendersi cura di un animale, in qualche modo, avvicina alla natura, unisce, diventa stimolo di collaborazione in famiglia e, il suo amore incondizionato, riscalda gli animi. Sicchè, l’aumento della popolazione pet ha indubbiamente fatto proliferare interessi di business, ma anche molteplici iniziative non profit e, non per ultime, nel mondo digital, tantissime applicazioni – molto utili alcune, divertenti altre – che aiutano i padroncini a prendersi cura della propria bestiolina.
Ma, il primo vero “pet social network” ha menti italiane. Ideato da Business Competence, software house milanese, Dogalize è la crasi di “dog”, cane e “socialize”, socializzare, ed è appunto un’app che, in pochi anni, è riuscita a conquistarsi consensi anche all’estero e numerosi premi. Dallo SMAU 2013 dove si è aggiudicata il primato di migliore applicazione nella categoria “Community & Social” fino al più recente Premio Innovazione Italia 2015 di Confcommercio, Dogalize fa socializzare cani e padroni con la condivisione di foto e video e chat e videochiamate. Ma gli aspetti più interessanti dell’app che, chi scrive, cinofila da sempre, ha trovato estremamente utili e innovativi in un’applicazione del genere, sono legati alla consultazione gratuita di veterinario o educatore, al motore di ricerca per parchi, spiagge e locali pet-friendly, financo a offerte e coupon, iniziative di canili e associazioni, insieme anche alla sezione dedicata ad adozioni e smarrimenti.
Insomma, i nostri amici a quattro zampe, tra scodinzolamenti e fusa, non sono solo di compagnia, ma diventano parte di una famiglia, anche allargata e unita dalla stessa passione che Dogalize congiunge a portata di bau…anzi no, di click!
Eleonora Dafne Arnese
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L’Editoriale – di Mauro Pecchenino
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