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Feb 08, 2009 Terza Pagina
Alcuni anni fa, si spegneva Giorgio Gaber. La sua timidezza, la sua riservatezza e il fatto che fosse un uomo molto affascinante, lo rendevano un artista unico.
Aveva avuto la forza e la volontà, oltre a un naturale coraggio, di lasciare gli spettacoli televisivi per intraprendere una strada da solo, con la sua musica, i suoi testi e la collaborazione, di Sandro Luporini. Solo, nei teatri a dire la sua, a mandare a quel paese destra e sinistra, a parlare della vita, di sentimenti, di uomini e donne, di politica. Le sue parole e le sue musiche rimarranno immortali, come sempre accade ai veri artisti, che se ne fottono dei clientelismi e dei leccaculo. Tanti sono stati i suoi spettacoli di “teatro-canzone” e tanti sono i suoi testi indimenticabili. Citiamo a caso: “Far finta di essere sani”, “Destra e sinistra”, “Dilemma”, “Qualcuno era comunista” e tanti altri. Tutti coinvolgenti, mai banali, dotati di un guizzo, sempre, anche i più semplici. Il nostro Magazine vuole ricordare Gaber al di fuori dal coro e dalle date prestabilite per salutarlo, con sempre più ammirazione. Grazie Giorgio, quando ti ascoltiamo ci commuoviamo e ci capita sempre più di rado in questa società leggera e insipida.
Isabella Cammarano
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