Andare

Feb 07, 2015 L'editoriale

Può essere un luogo comune, ma viaggiare rimane una delle cose più interessanti della vita. Certo, viaggiare vuol dire scoprire e per poterlo fare nella maniera giusta è necessario lasciar perdere i viaggi organizzati, da  agenzie o affini, e, soprattutto, bisogna saper bene cosa ci interessa . In parole povere, chi non ama il viaggio con soggiorno statico (tipo spiaggia esotica o simili) è meglio che lasci perdere queste mete. Si diventa viaggiatori (il turista fa un altro mestiere) dopo anni di esperienza e anni di viaggi, anche se andati in maniera contraria alle nostre aspettative. Ripeto: viaggiare vuol dire scoprire, conoscere, imparare, crescere, aprire la mente. A volte, quando vedo i giovani programmare un viaggio in una località balneare mi viene tristezza. Cosa c’è di più divertente ed educativo che partire con pochi soldi, sufficienti solo per gli spostamenti e qualche cosa da mangiare, un sacco a pelo, un bagaglio minimo e tanta voglia di imparare. Basta programmare, andare e poi sarà tutta una sorpresa. Magari se si rimane senza soldi, si rimedia qualcosa lavorando un po’ au pair, o dando una mano in un caffè o in un luogo di ristorazione. Eppoi via, senza freni, pronti a imparare e a perfezionare la lingua del luogo e preparati a mangiare e dormire dove capita, con la compagnia dei rumori e degli odori del luogo. Questa è libertà, a 20 come a 80 anni. E’ vita, è stare al passo con la vita, poi c’è sempre tempo per ritornare alla quiete e alle comodità. Troppe volte, non ci accorgiamo che manca il coraggio per staccare e darsi un po’ al caso. Tutto questo è’ molto legato alla voglia di vivere. Troppo spesso si arriva alla maturità e non si è vissuto nulla, in nome di abitudini e conformismi inutili, dannosi e che nessuno ci obbliga o ci chiede di seguire.

A presto. See you soon. A la prochaine.

mauropecchenino@tin.it

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