Armando Fettolini e i suoi randagismi

Giu 02, 2014 Terza Pagina

Armando Fettolini è un pittore con un suo mercato consolidato che da anni lavora con costanza per affermare la sua capacità e creatività di professionista dell’arte, che vive della sua produzione. Ogni sua mostra viene da lui personalmente pensata, preparata, svolta, allestita, con l’attenzione e la cura di un artigiano di altri tempi. Il mercato lo premia con continuità, facendogli scontare gli alti e bassi di un’economia malata come quella italiana e in parte europea. Fettolini, nella sua personale poetica ama affrontare i temi, legati alla libertà, alla terra e al paesaggio che lo circonda, la fede, gli spazi aperti, gli emarginati, con un viscerale uso del colore e della materia. In alcuni casi, per esempio nell’esperienza della serie dedicata ai cani randagi, diventa una sorta di Fabrizio De Andrè della pittura, dove gli ultimi diventano i protagonisti di un mondo che li guarda e li respinge, con lo stupore nel vedere la loro difficile libertà totale.

In questi giorni Fettolini è protagonista di un’antologica  intitolata “Azioni randage”, a Palazzo Broletto, con MAG di Salvatore Marsiglione, nel cuore del centro storico di Como, per poi diventare itinerante con una tappa a Brugherio e a Viganò, nel Lecchese, sempre in palazzi storici che accolgono le sue opere in un abbraccio rassicurante. A nostro parere, Armando Fettolini meriterebbe più attenzione dai media e di allargare le proprie possibilità per far vedere le proprie opere in confini più ampi, per esempio a Roma, a Londra che da sempre incarnano alcune tematiche care all’autore. Il suo lavoro è sincero e frutto di una vera esperienza di vita. Lo consigliamo ai nostri lettori.

Mauro Pecchenino

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