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Mag 29, 2014 Il Posto dove Andare, Le rubriche di flip
Foto archivio FlipMagazine©
I nostri lettori sanno che questa rubrica privilegia e sceglie ristoranti e alberghi con caratteristiche che li rendono piacevoli, giusti da frequentare, con un occhio attento alla qualità e ai prezzi.
Questa volta abbiamo scelto un ristorante due stelle Michelin, con una qualità assicurata, prezzi più alti, ma giustificati da una rara piacevolezza e una notevole professionalità. Un ristorante di serie A, che non ti prende in giro con inutili colpi di teatro.
Siamo a Verbania e il ristorante Piccolo Lago nasce nel 1961 su disegno dell’architetto Mollina e dopo alcuni anni arrivano a sovrintendere il tutto Bruna e Gastone Sacco, già proprietari in passato di una rinomata pizzeria. La coppia faceva una cucina buona e classica, che incontrava i gusti un po’ di tutti. La coppia ha nei due figli maschi Marco e Carlo, due appassionati di cucina e vini. Marco in particolare ha per la cucina un naturale trasporto. Vuole lavorare nel locale di famiglia, ma d’accordo con i genitori fa la sua gavetta, con un occhio particolare per la cucina francese e le sue innovazioni. Marco quando ritorna incomincia una rivoluzione, affiancato dal fratello, che poi si dedicherà ad altre iniziative. Il ristorante diventa una meta per la creatività, l’eleganza e con un occhio particolare per una clientela esigente e fedele. Negli anni Marco Sacco diventa uno chef mai banale, dotato di una spiccata professionalità. Inventa e mette a punto piatti che uniscono al sapore, una straordinaria capacità di diversificazione e presentazione. Nel 2004 arriva la prima stella Michelin e nel 2007 la seconda. Il ristorante cresce forte anche di uno staff qualificato e professionale, con tanti giovani, a caso citiamo Paolo Griffa, che descrive con passione i vari piatti e il sommelier Alessandro Mantovani, con la supervisione attenta della moglie di Sacco, la gentile e riservata Raffaella, che ha una lunga esperienza nel management della ristorazione. Il ristorante, curato nei dettagli, si apre davanti a un panorama di poesia, con il lago che la fa da padrone. I piatti che si susseguono, à la carte o in alcuni menù degustazione, non sono mai banali. La vista, il palato e la digestione sono corteggiati con sapienza. I piatti sono tutti validi e suggestivi, dall’ amuse bouche, al dolce. Fior da fiore, citiamo: una carbonara alla Sacco che ci si amalgama da soli e riserva succulente sorprese; un’anguilla che grazie allo chef ha lasciato tutta la sua parte grassa e pesante e ancora, una zuppa a base di piselli di grande bontà e poi un dolce “esplosivo”, nel senso letterale del termine. Ogni proposta è una sorpresa, un richiamo alla creatività e al coinvolgimento dell’ospite. Se qualcuno ci chiedesse di definire in poche parole Piccolo Lago, potremmo dire che è un ristorante stellato, creativo, professionale, raffinato, con un’attenzione anche al territorio, con una lista dei vini paradisiaca, da far star male gli astemi, un ristorante “chic” made in Italy, che sa varcare i confini per andare verso il mondo.
Mauro Pecchenino
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