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Tra Platone e le notizie una risata ci annienterà
Leonardo Manera in scena, foto Ufficio Stampa Zelig Cabaret
La fonte di ispirazione è uno dei miti più famosi tramandati dal filosofo Platone, il Mito della Caverna: ombre e luce, percezione e conoscenza della realtà, il raccontato e il vero. Così basandosi su queste dicotomie, il noto comico e cabarettista , Leonardo Manera, ha ideato – insieme agli autori Teo Guadalupi e Carlo Turati – lo spettacolo “Platone-la caverna dell’informazione”. Lo show, in scena ancora per i prossimi due giovedì (27 Marzo e 3 Aprile), si tiene nello storico e fascinoso Zelig Cabaret a Milano e presenta, in chiave ironica, le assurdità del mondo mediatico.
Durante l’intervista con FlipMagazine, Manera ci racconta: “ Sono un assiduo ascoltatore di radio. Le mie Testate d’elezione sono Radio Radicale e Radio 24 e il tema dell’informazione mi ha sempre attratto. Così ho creato il Laboratorio Platone che, in chiave comica, presenta una sorta di ribaltamento a cui gli spettatori non sono abituati”. Spesso infatti, in trasmissioni e talk show, la varietà di invitati vede molteplici giornalisti e poi la presenza di un comico.
“Nella mia “caverna” il giornalista Alessandro Milan commenta la rassegna stampa della settimana, l’opinionista Stefano Chiodarioli stuzzica il pubblico con le sue battute provocatorie e, invece, sono i comici a “dare” notizia.”.
Sulle quinte di Zelig Cabaret, Manera, accompagnato da Gli Inadatti Band, alterna giovani cabarettisti emergenti ad altri di vecchia fama. Gli artisti, alcuni molto bravi e preparati, (quasi) oggettivamente divertenti, altri bizzarri e buffi, altri ancora un po’ visti e con qualche scivolone su banali luoghi comuni all’italiana, nell’insieme sembrano personificare le notizie che tutti noi consumiamo sui più disparati canali mediatici.
“Lo spettacolo – ci confessa ancora Manera – vuole essere divertente, interessante e utile ma l’aspetto che più mi stimola è la vicinanza con il mio pubblico e avvertire il suo umore, punti di forza del cabaret classico che, quando ho iniziato la mia carriera, circa trent’anni fa, mi ha stimolato a fare sempre meglio.”
Eleonora Dafne Arnese
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