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La donna pulsa nella ceramica di Stefania Pennacchio
Foto fornita da Artespressione, di Isabella Innamorato©
La nascita, l’infanzia e l’adolescenza, poi la maternità, la maturità e infine la morte. Ognuna di queste fasi, nella vita di una donna, costituisce un momento profondo che ne plasma il corpo, lo spirito…la vita stessa. Ogni singolo passaggio sembra quasi essere un rito di iniziazione che consacra la donna al principio di un nuovo periodo.
E’ proprio questo fil rouge della personale INITIATION ospitata dalla galleria Artespressione e dedicata alle opere di Stefania Pennacchio. L’artista, dallo sguardo intenso e dal sorriso sincero, è calabrese nel DNA e – durante l’intervista con FlipMagazine – confessa di avere due grandi amori: la poesia e la scultura.
“La poesia e, più in generale, la parola, è l’unico strumento attraverso cui l’uomo ha la possibilità di registrare ed esprimere la sue emozioni, creando quasi un contatto con il divino. Per me, infatti, scrivere è stata una sorta di fase preliminare che mi ha portata nel tempo alla scelta della materia per riuscire ad esprimere ciò che sento dentro.”
E’ proprio forgiando le sculture in ceramica che prendono corpo i sentimenti più intensi della Pennacchio: gioie e delusioni, sfide e sconfitte, permeano le opere, risultato interessante di una fusione fra tradizione e sperimentazione.
Così la tradizione grecanica della lavorazione della ceramica si contamina con la tecnica raku, di origine giapponese, la ceramica, calda, si mescola con il metallo, le forme, concave, danno un senso di profondità e protezione, di ricchezza e fertilità, di lacerazione e unione insieme.
“La ceramica è il mio materiale d’elezione. Mi piace pensare di aver scelto la terra…la terra donna, la terra madre, da ascoltare e blandire. I metalli che utilizzo, solo apparentemente costituiscono una dicotomia. Infatti non sono materiali freddi, specchianti, anzi sono superfici reattive che tratto con il sale per generare l’effetto ruggine.”
Sculture dalla poetica potente che raccontano la donna, in tutta la complessità del suo universo.
Eleonora Dafne Arnese
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