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Gen 13, 2014 L'editoriale
Un Papa diverso da tutti gli altri, non c’è che dire. Francesco avvicina la Chiesa alla gente, andando in strada, accarezzando i bambini, parlando con più gente possibile. Francesco toglie distanza ai gesti, sembra sempre lì pronto a venirti incontro, a regalarti un sorriso e una carezza di conforto. Ha tolto pomposità al suo ruolo: nessun orpello inutile, evita i gioielli, gli ori superflui, gli anelloni da santa inquisizione. E’ un uomo che appare semplice e credo che lo sia veramente. Credo sia spontaneo, ami essere diretto, con il credente e con il laico. Non fa differenze, per lui siamo tutti uguali, tutti figli di Dio. E questo suo essere vicino a noi, anche se si trova a tanti km di distanza, lo rende grande e comprensivo, caritatevole e caloroso. Da tanti anni alla Chiesa mancava il calore, anche il Papa polacco era in fondo distante dalla gente. Si sforzava, ma si vedeva che non riusciva a entrare dentro di noi. Francesco penetra i suoi discepoli, anche solo con lo sguardo o il sorriso. Non bisogna però dimenticare che è il Papa e svolge un compito preciso, che applica come meglio crede. Ma non ci si può aspettare che rivoluzioni tutto, che accetti aborto e preservativi e tante altre cose, che piacerebbero al popolo che crede di esser moderno. La religione rimane un dogma ben definito. Ma avere un Pastore che ci fa credere in lui e nella forza del cielo è qualcosa di magnifico, irripetibile. In qualche modo è un miracolo per noi poveri umani alle prese con le pochezze terrene.
A presto. See you soon. A la prochaine
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