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Jole Veneziani, alta moda e società
Alta moda e società a Milano, un ricordo o un tentativo di rinascita dal passato? Era meglio quando si stava peggio? O semplicemente si stava meglio prima e ora è peggio in ogni caso? A voi la risposta…
Villa Necchi Campiglio, rappresenta lo scenario della mostra “Jole Veneziani, alta moda e società a Milano”, dedicata alla stilista.
Rivivere gli albori di una moda che allora, nel dopoguerra italiano, portava la M maiuscola. Uno dei nomi che ha fatto la storia dello stile ma soprattutto del made in Italy, lusso, quello vero che sta nella qualità delle materie e nella raffinatezza attenta dei particolari. Una location eccezionale, casa museo ora di proprietà del FAI-Fondo Ambiente Italiano.
La manifestazione, resa possibile grazie al prezioso contributo di La Rosa, che in qualità di partner sostiene la Fondazione Bano e Il Fai, si articola su due piani dove, i manichini della collezione giocano un ruolo determinante nell’allestimento, dialogando in modo armonico con le creazioni della Veneziani, interpretando donne dell’alta borghesia milanese, intente nel preparare la tavola per il pranzo, giocare a carte, leggere una rivista. Oltre ai capi, una selezione di bozzetti disegnati, una galleria fotografica, una rassegna delle più rinomate copertine giornalistiche di allora e un montaggio di spezzoni cinematografici e documentari Luce, con le creazioni e i momenti salienti della sua carriera. Uno spaccato della borghesia della Milano del Novecento, dei salotti e dello sfarzo di un tempo che ora è da tempo in decadenza. Capi eccezionali, che risultano, per linee, geometrie, colori ancora moderni. Una pioniera protagonista della creazione, negli anni Cinquanta e Sessanta,
nonché figura di primo piano della rinascita postbellica di Milano. Un esempio per tanta mediocrità di oggi.
Giorgio Racagni
giorgioracagninicolo@gmail.com
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