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Set 30, 2013 Attualità, Italia
Ritratto di Marie Trintignant
La cronaca francese, ci ha raccontato in questi giorni del ritorno alle scene di Bertrand Cantat, cantante, musicista e poeta maudit, ex leader del gruppo di rock alternativo Noir Désir, che ha scontato pochi anni di carcere per aver massacrato di pugni la compagna, figlia del l’attore Jean Louis Trintignant, stella di film come Un uomo e una Donna, Il Sorpasso e Amour vincitore a Cannes l’anno scorso. La storia di questo artista fuori dagli schemi della logica, in tutti i sensi, può essere emblematico. Lui, dopo pochi anni ritorna in pista e ha ancora tanti anni davanti. Marie Trintignant, la sua compagna ha fatto una fine atroce, nel pieno della sua prima maturità. Quando si critica l’Italia, a ragione, per la sua giustizia strana che lascia liberi i condannati in via definitiva di fare danni, senza il minimo costrutto e poi condanna a pochi anni chi massacra una donna e imprigiona magari, per mes,i chi ruba una sciocchezza in un negozio, deve constatare che anche in Francia ci si muove in maniera anomala. Là, se sei famoso, se hai un nome riconosciuto, come appartenente al mondo della cultura sei protetto e giustificato, come è capitato a Cantat o, per fare un altro esempio, al terrorista italiano Battisti, ritenuto Oltralpe uno scrittore degno di nota.
In altre parole, le donne rimangono vittime e il riconoscimento del loro martirio non ha quasi mai una pena adeguata e che costituisca un monito, in Italia, come in altre parti del mondo. Difficile capire perché accada tutto questo. La donna è per caso ritenuto ancora un essere secondario? Il nostro Magazine, da sempre, promuove questo dibattito.
Mauro Pecchenino
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