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L’unico lavoro che merita sempre attenzione, sulla televisione italiana generalista è la serie di film che hanno come protagonista Montalbano. Una serie longeva e sempre molto amata dal pubblico italiano e di altre parti del mondo. E’ il lavoro televisivo made in Italy più noto e seguito fuori dei confini nazionali. I motivi sono tanti, primo fra tutti la scrittura. A differenza dei fotoromanzi di ispirazione mafiosa, tipo “L’onore e il rispetto”, per intenderci, hanno una base alta di scrittura. I romanzi di Camilleri sono coinvolgenti, mai ripetitivi o banali, con una base di riflessione onirica che li eleva ad un livello molto superiore di narrazione, rispetto soprattutto alla robaccia che gira in tv. Poi c’è una regia attenta, originale, di Alberto Sironi, pur nella sua ripetitività, mai seduta sul concetto di serialità, che sa gestire con la giusta miscela suspence, pathos, tragedia e commedia. Un altro aspetto importante è l’ambientazione: una Sicilia aspra e nuda, solipsistica e avvolgente, sempre misteriosa e accogliente insieme. Eppoi, c’è l’altissimo livello della recitazione. Di solito i protagonisti delle altre storie sono ragazzotti indefiniti, da fotoromanzo d’appendice, come Garko, Farnesi o Bocci (quello più giovane e inespressivo), attori privi della più basica professionalità e fascino. Qui la personalità e professionalità di Luca Zingaretti non ha paragoni. Ottimo attore di teatro e cinema, dà vita a Montalbano con tutte le sfumature che il personaggio porta in sé. Timido e solitario, irascibile e dolce, abitudinario e pigro, pedante e curioso, attaccato come una cozza al suo paese e alla sua gente, è un antieroe che piace quasi a tutti, ovunque nel mondo. Per i Paesi dell’est e per gli Anglosassoni Zingaretti è anche un sex symbol, oltre ad un attore perfetto. In ultimo, non bisogna trascurare il cast di contorno, formato da attori spesso di esperienza teatrale e ottimi caratteristi. Come dimenticare Bocci (quello più maturo e espressivo) – Augello, un fimminaro fedele e svagato, che mette l’interesse per le donne al primo posto. Poi Mazzotta – Fazio, fedelissimo al commissario, deciso, ma mai invadente. Per non parlare dei caratteristi puri, come Angelo Russo che riesce a non far cadere Catarella nel macchiettismo senza sugo. E Marcello Perracchio, che tiene l’incazzoso dottor Pasquano sul registro del fresco divertimento, pur gestendo sempre situazioni da tragedia.
Con Montalbano la fiction diventa lavoro di serie A, emozionante e divertente. Un appuntamento che il pubblico di mezzo mondo attende, senza stancarsi.
Mauro Pecchenino
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