La nuova giungla e i cavernicoli moderni

Ago 22, 2013 Attualità, Italia

Dal film d’animazione, I Croods

Pubblichiamo la riflessione di due citizen journalist, diciottenni

La realtà di questa nostra società è brutale e per star al mondo si deve essere forti, poiché nel grande caos del mondo moderno, un po’ come viene raffigurato scherzosamente nella pubblicità delle Gocciole, la legge della giungla prevale. A scuola, sul lavoro, in famiglia e nella vita di tutti i giorni si vive sotto l’occhio perbenista di quelli che sono i cavernicoli moderni, dovendo affrontare, proprio come in una giungla, le antipatie di quei colleghi impiccioni, dei compagni invidiosi, oltre a tutte le critiche gratuite che non ci cerchiamo ma che  ahinoi, puntualmente ci arrivano. I tempi, non aiutano. Questa grande crisi è una prova dura per tutti, dai cittadini ai politici, dagli studenti ai banchieri. Ormai, si procede per selezione naturale, i più forti sopravvivono, i più deboli soccombono, funziona così per ogni categoria e la crisi non fa che marcare con più forza questa selezione. Le nostre reazioni  sono diverse e non sempre razionali, variano in base al carattere e alla personalità di ognuno e chi è fragile, introverso e più sensibile è più esposto a tutti quei predatori ed a quei parassiti che s’annidano in ogni dove, in attesa della prossima vittima. Pensiamo a coloro che, per disperazione e per una condizione di vita insufficiente, si danno fuoco, si sparano o che in ogni modo si tolgono la vita, incapaci di vedere le opportunità oltre i loro affanni. Pensiamo anche a coloro che, per senso di potenza o per senso di noia, maltrattano, scherniscono o picchiano propri coetanei più fragili o più vulnerabili. Colpa solo della politica?! Non lo crediamo. La colpa è spesso di una società ipocrita e arrivista, dove paradossalmente tutti sanno tutto, ma nessuno sa niente in profondità e dove c’è sempre chi subisce le conseguenze dell’indifferenza e dell’omertà. Teniamo conto che per omertà, non ci riferiamo solo  a crimini efferati, ma parliamo di quell’omertà che c’è tutti i giorni nelle nostre vite quotidiane, di quando ci capita di omettere di dir alla cassiera che si è sbagliata con il resto o di quando omettiamo di dir alla nostra amica che il fidanzato la tradisce. Perché dovremmo esser migliori dei politici se nel nostro piccolo, se quando vediamo un compagno in difficoltà non lo aiutiamo ma, anzi, lo ignoriamo? Molto spesso non occorre chissà cosa, servono due orecchie ed un cervello.

Per alcuni potrà essere faticoso, poiché non avendo mai usato la propria testa, sarà costretto a inaugurarla, ma spesso le persone cercano un contatto umano, un amico con cui confidarsi, che sia un collega, un compagno di scuola o uno qualunque conosciuto su qualche stupido gioco online, non importa. Noi cerchiamo confronto e comprensione. Aristotele diceva: l’uomo è un animale sociale. Certe volte sembra che l’uomo sia un animale e basta.

Jessica Tuttobene                                                                              

Valentino Inama

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