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Lug 15, 2013 Terza Pagina
Chiara Caselli, con Rita Marcotulli. Fotografia Ufficio Stampa NCMedia
Roma
“L’attore è un mestiere violento, tremendamente crudele, soprattutto nel contesto odierno”.
Così l’attrice emiliana, Chiara Caselli, racconta a FlipMagazine la sua evoluzione di donna e professionista, oggi attiva nel teatro e nella fotografia.
“Da attrice cinematografica e da divoratrice di libri, da sempre sono stata legata alla prosa. Da qualche anno, invece, mi sono avvicinata alla poesia e ne sono rimasta affascinata per una caratteristica peculiare: la libertà dei suoi versi e quindi la libertà di interpretare un testo.”. Da incanto, i versi poetici, si sono trasformati – come lei stessa ci confessa – in uno spunto di ricerca e di sviluppo professionale: “soprattutto dopo aver conosciuto, quattro anni fa a Forlì, la compositrice e pianista Rita Marcotulli. Immediatamente è scattata fra noi una scintilla che ha dato vita ad una meravigliosa amicizia e ad una sinergia fra i nostri linguaggi artistici, seppur nella nostra autonomia.”. Così è nata l’idea di ricercare testi poetici di particolare eloquenza, recitati dalla Caselli, che si fondessero con le inebrianti note, create ad hoc, della Marcotulli. “All’inizio non è stato semplice”, prosegue, ma mentre il progetto prendeva forma e carattere, l’anno scorso si è spento il grande Tonino Guerra, poeta, scrittore e straordinario sceneggiatore italiano, conterraneo dell’attrice. Ed ecco che, nel contesto della manifestazione romana I Solisti del Teatro viene messo in scena, “La rosa bianca. Note che parlano, parole che suonano”, una tessitura di testi singolare dedicata a Tonino Guerra poeta.
La Caselli continua: “ Mi ritengo davvero fortunata come attrice. In uno dei miei primi film – La domenica specialmente, con la regia di Marco Tullio Giordana – ho studiato su un testo di Tonino. La sua chiave creativa era straordinaria. Le sue scritture, piene di silenzi, avevano un potere comunicativo indescrivibile.”.
Uno spettacolo dunque, che inscena poesia e natura, l’odore di una terra magica – come l’Emilia Romagna – e l’ardore di corpi innamorati insieme alla creatività di nomi importanti dello spettacolo italiano, dello scenario passato e contemporaneo.
Eleonora Dafne Arnese
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