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- Lo scrittore Mauro Pecchenino è Pietrarubbiese
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La mancanza della politica italiana
David Rowe, FRG use only
Ogni tanto è lecito illudersi.
La notizia è che noi ci siamo illusi. Pensavamo che questo governo, guidato da Letta fosse un poco meglio degli altri. Ahinoi, passano i giorni e l’ombra del caimano continua a bloccare tutto, come accade ormai da vent’anni. Non c’è speranza. E gli Italiani sono costretti a subire questo strazio. Gli Italiani non si meritano gente di questa risma, le varie figurine dello squallido teatrino del PDL, PD, Cinque Stelle e via andare. Con il loro codazzo di cortigiani e leccapiedi, giornalisti prezzolati, gente che non vale nulla e campa grazie ai favori, alle lobby, ai vari grembiuli che indossano.
In Italia non cambia mai nulla, la cronaca è una litania avvilente. Ogni giorno tutto è fermo, non si fanno riforme, non migliora nulla e il Paese (consultare le agenzie di rating e i loro uffici studi) è ormai fallito, come la Grecia ed è al livello del Marocco, Egitto, Tunisia, senza averne i colori e le ribellioni che almeno un po’ uniscono. L’Italia è un Paese cupo, nero, dove chi scrive sui giornali, se non è una penna al servizio dei padroni, non riesce a dare una notizia decente. Ma intanto è tempo di vacanza. I giovani invece di ribellarsi per pretendere un lavoro, giocano a racchettoni. Viva l’Italia che resiste, direbbe Francesco De Gregori. Questa è un’altra notizia di cronaca.
Alma Sastri
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