L’oro nero della terra di Modena

Dic 13, 2012 Cosa bolle in Pentola

I motori, le ceramiche e l’arte in genere non sono gli unici elementi caratterizzanti della zona di Modena e provincia. La cucina, infatti, ancora una volta, fa da padrona nelle tradizioni locali, soprattutto quando il territorio presenta il proprio tesoro.

L’aceto balsamico, conosciuto anche come oro nero, racchiude aromi e colori nati da una lunga e costante dedizione che solo la passione può donare. La sua produzione prevede un lungo periodo di lavorazione: dalla cottura del mosto, alla preparazione delle batterie (dato che l’aceto balsamico si prepara grazie ai travasi da una botte all’altra). Questi passaggi richiedono una cura e una sapienza particolare, che permette di ottenere il prezioso condimento. L’oro nero, raccolto goccia dopo goccia, viene gelosamente custodito dai produttori, gli acetai, e racchiuso in piccole bottiglie, ideate appositamente per metterne in risalto colori e corposità. La rilevanza di questo “gioiello” viene protetto dal Consorzio tutela aceto balsamico tradizionale di Modena.

Per scoprire la cultura dell’aceto balsamico, noi di FlipMagazine abbiamo visitato l’interessante e originale museo dedicato, situato a Spilamberto e abbiamo vissuto una singolare esperienza degustativa presso l’acetaia Valeri, a Magreta di Formigine, dove il signor Giacobazzi, con la sua passione ed esperienza, accompagna i visitatori nel percorso che illustra la produzione e l’eccellenza dell’oro nero e fa vivere sapori e odori di questo prodotto Made in Italy, noto in tutto il mondo.

Cari lettori, non vi rimane che prenotare la vostra visita e godervi una buona degustazione.

Elena Mazzali

twitter.com/gde_elena

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