Un’industria da bere, si chiama Coca Cola

Lug 08, 2012 Attualità, Italia

Quell’inconfondibile gusto lo si riconoscerebbe tra migliaia e quella bottiglia dalle forme sinuose la si distinguerebbe  persino dalla sua ombra. Di chi si sta parlando? Di Coca-Cola.

Leader mondiale del settore soft drink, in più di cento anni di storia, la  Coca-Cola Company è riuscita a creare un mondo valoriale incredibile che per decenni ha incantato persone di tutto il mondo. Un’avventura iniziata ad Atlanta nel lontano 1886, quando il Dottor Pemberton, farmacista, preparò uno sciroppo per un nuovo tonico rinvigorente. Il nuovo sciroppo, commercializzato nei più grandi drugstore della città, nasceva con una finalità medica come rimedio al mal di testa e come bevanda rinvigorente. Un giorno, però, per errore lo sciroppo a base di foglie di coca peruviana ed estratto di noci di cola, venne allungato con acqua gassata riscontrando immediatamente un enorme successo con la clientela. Così il marchio, registrato nel 1893, cominciò la sua ascesa fino a quotarsi in borsa e conquistarsi il primato che tutt’oggi detiene nel settore Food&Beverage.

Questa grande multinazionale ha un fortissimo impatto anche sull’economia italiana. La “bevanda magica”, infatti, pur essendo americana, viene prodotta in alcuni stabilimenti sparsi in Italia che, acquistando i concentrati, le basi e gli sciroppi li lavorano per produrre la bibita che tutti conoscono. Altre società, invece, si occupano dell’imbottigliamento, della distribuzione e della promozione del prodotto. Un processo produttivo complesso e articolato, che trasforma Coca-Cola da impresa multinazionale, a impresa prevalentemente locale.

Nel corso del 2011 è stato condotto un approfondito studio, pubblicato di recente, sull’impatto socio-economico di Coca-Cola sull’economia italiana. L’indagine, svolta dal Professore francese Ethan B. Kapstein,  in collaborazione con la società di consulenza Steward Redqueen, presenta dati (quantitativi e qualitativi) che riguardano la “catena del valore” di Coca-Cola. Si parla di più di 45.000 posti di lavoro – ovvero lo 0,18% del totale della forza lavoro nazionale -, di un consumo totale dei prodotti a marchio Coca-Cola di quasi 4.000 milioni di euro e di un impatto, diretto e indiretto, in diversi settori. Dall’agricoltura alle attività manifatturiere, fino ai trasporti, al commercio (all’ingrosso e al dettaglio) e alla creatività pubblicitaria, Coca-Cola è nel nostro Paese la settima impresa del settore Food&Beverage. Un’azienda dall’identità glocal, diventata di fondamentale importanza per l’economia italiana in termini di giro d’affari e posti di lavoro prodotti.

A quanto pare, anche stavolta il rosso Coca-Cola ha fatto la differenza.

Eleonora Dafne Arnese

ardafne@hotmail.it

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