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Lug 06, 2012 L'editoriale
Continua un’atmosfera di difficoltà palese e strisciante per l’Italia e l’Europa. Sembrava che l’anti spread, il paracetamolo della crisi, avesse trovato, a livello europeo, in Monti il medico della mutua, che azzecca una ricetta. Ma si sa questa crisi epocale non può risolversi in maniera rapida, anche perché la politica, in Italia, non cambia, non vuole cambiare, non ha alcuna volontà di mettersi in un binario di pulizia e trasparenza. Basti vedere le solite beghe squallide per la RAI, le solite frasi della Lega, i ritorni in campo delle solite facce che hanno causato la disfatta dell’Italia. Ci sembra incredibile che non si riesca a fare piazza pulita, con un vero colpo di spugna, che porti ad una primavera italiana, in nome della pulizia e di un governo presentabile. Non si riesce. Il Paese (sempre evocato in maniera codina e fastidiosa dai politici) continua ad essere in mano a una cricca di gente che fa i propri interessi, non fa crescere nulla e affossa tutti, in una melma di Stato. Con le banche che fanno la loro parte con i deboli, con i quali si comportano da poliziotti integerrimi, attenti al centesimo e poi sperperano il denaro in fiumi dei quali non si conoscono gli affluenti. Chi scrive ha sempre creduto nei giovani. In Italia, i giovani sono tra i più martoriati d’Europa. Non trovano lavoro, vanno avanti sono i raccomandati e figli di, faticano assai a trovare una strada. Però i giovani Italiani non si ribellano, son lì, annichiliti ed arrendevoli, ad aspettare, gonfi solo di telefonini inutili, connessioni continue, che a volte dimenticano di connettere l’elemento più importante, il cervello. Giovani, sveglia, organizzatevi e liberatevi. Almeno provateci.
A presto. See you soon. A la prochaine.
mauropecchenino@tin.it
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