Gunther Von Hagens, ovvero l’arte del macabro

Giu 19, 2012 Terza Pagina

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Dopo mille polemiche e contrasti giunge anche in Italia la mostra «The Human Body Exhibition», che farà tappa al Palaolimpico di Torino dal 5 ottobre al 13 gennaio 2013. Come dice lo stesso nome è una mostra di corpi umani, per la precisione cadaveri cinesi non reclamati dalle famiglie, come certifica lo stesso governo. I corpi, prima di essere presentati come attrattiva turistica, sono stati sottoposti alla tecnica della plastificazione: si parte dall’imbalsamazione e dalla disidratazione per trasformare i liquidi corporei in polimeri che, una volta induriti, si conservano in modo permanente. «Si tratta di un corpo umano, formato quindi al 70% di ossigeno, che viene poi colorato e tagliato. E infine modellato», come spiega Liselotte de Fonseca dell’Università di Amburgo. Lo scopo della mostra, almeno a detta degli organizzatori, è quello di spiegare e mostrare il nostro organismo; tuttavia non mancano le proteste e le contestazioni. C’è già chi accusa  l’esposizione di oltrepassare i confini dell’etica.

Questa particolare tecnica di conservazione dei corpi è un’invenzione dell’anatomopatologo tedesco Gunther Von Hagens, che espone le sue “opere” in mostre intitolate Körperwelten, dove i corpi umani riprendono pose di celebri opere d’arte. Ribattezzato dai media Dottor Morte, Von Hagens definisce il suo lavoro come “anatomia estetica”; invita, inoltre, coloro fossero interessati, a firmare un foglio – alla fine delle sue mostre – in cui si dà l’autorizzazione a lasciare il proprio corpo, dopo la morte, all’anatomopatologo. Secondo il professore: «Per molti la plastificazione è il modo per secolarizzare la propria sepoltura e attenuare l’angoscia di perdere la vita, attraverso la possibilità di estendere la propria esistenza fisica dopo la morte».  Si difende dalle accuse di oscenità e di creare opere macabre ponendo l’attenzione sull’obiettivo didattico e pedagogico. Von Hagens vuole soltanto mostrare com’è fatto e come funziona il nostro organismo, esibendo anche organi malati con lo scopo di indurre il visitatore verso una vita più sana e attenta.

Un comportamento esemplare, dunque. Un comportamento, tuttavia, che continua a far discutere. 

Elisa Moro