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Giu 11, 2012 Terza Pagina
Una vita che sfugge, che ci scivola addosso. Una vita frettolosa, a tratti monotona, alienante e lontana anni luce da ciò che è terra, natura, corpo e anima. Il recupero del silenzio, l’ascolto del proprio respiro, il contatto fisico con se stessi, in una parola…energia.
Così la regina delle arti performative, Marina Abramovic, con la mostra di grande successo a lei dedicata al PAC di Milano, ha coinvolto il proprio pubblico chiedendo di fermarsi, di rimpadronirsi del proprio tempo (ormai bene prezioso e raro) e di fare esperienza del “qui e ora”. Un percorso fisico e mentale, composto da ambivalenze: buio e luce, assenza e presenza, spazio e tempo, attore e spettatore, osservatore e osservato.
The Abramovic Method è il risultato di lunghi anni di dedizione, sperimentazione e di ferreo autocontrollo. Un processo, quindi, il cui climax è rappresentato dalla performance realizzata al MoMa di New York nel 2010, The Artist is present. Un’opera d’arte, in generale, e una performance, in particolare, si completa con il proprio pubblico. Infatti, come l’artista stessa dichiara “pubblico e performer non sono solo complementari, ma quasi inseparabili”.
Così arrivata a Milano, la Abramovic (a parte qualche “comparsata” mediatica discutibile) con i suoi assistenti ha guidato e motivato il proprio pubblico a vivere e sperimentare le installazioni interattive. Opere impreziosite da minerali come il quarzo, l’ametista e la tormalina e in cui le persone coinvolte sono diventate parte integrante della performance rimanendo in piedi, sedute o sdraiate e percorrendo un processo di concentrazione e recupero di sé davvero singolare.
Noi di FlipMagazine abbiamo intervistato Federica, Giulio e Cristina – solo alcuni dei protagonisti che hanno partecipato attivamente alla performance – che ci hanno raccontato in poche battute la loro esperienza in camice bianco.
“Io, on stage, ho avvertito una potenza crescente che mi ha permesso di cancellare qualsiasi cosa mi stesse intorno, di allontanare i miei pensieri quotidiani, spesso negativi, e di impadronirmi di me stessa e del mio tempo”.
The Abramovic Method ideato da una grande, seppur a tratti contestata, discussa e incompresa performer presenta una precisa visione e percezione della vita e di se stessi che, probabilmente, ciascuno di noi dovrebbe recuperare.
Eleonora Dafne Arnese
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