A proposito di Equitalia e della sua pressione

Mag 25, 2012 Attualità, Italia

Tax Credits picture from Flickr.com

Solo in Italia crediamo che si potesse arrivare al paradosso dei paradossi.

Fino a poco tempo fa nel nostro Paese, non era difficile trovare chi si vantava, anche pubblicamente, di non pagare le tasse.

Avallato anche da chi politicamente giustificava ( e, forse, incentivava ) la disobbedienza fiscale.

Che il nostro Paese non brilli particolarmente di coscienza civica e, soprattutto di desiderio di pagare le tasse, è cosa nota a molti.

Ora che il Governo Monti stia facendo una lotta seria all’evasione fiscale è cosa (ritenuta) nota, ma è anche vero che far pagare sempre dipendenti e pensionati, non è solo riduttivo, ma anche decisamente semplicistico.

E quindi?

Con il Governo Monti, tutti infelici e scontenti: dai dipendenti e pensionati che, come già detto, vengono tartassati come non mai e si ritrovano con buste paghe decisamente alleggerite e, imprenditori, piccoli e medi, soprattutto, che vengono rincorsi da cartelle esattoriali che non riescono a pagare.

E qui, un altro soggetto, viene a trovarsi in una situazione decisamente antipatica: Equitalia.

Oggi un dipendente di Equitalia se potesse permetterselo, girerebbe con un guardaspalle, visto il sentimento non proprio benevolo che si nutre nei confronti di questi solerti esecutori di ordini.

In questo periodo, lo Stato cavalca l’onda di protesta dei cittadini che non riescono a pagare il dovuto ( i politici pur di sopravvivere venderebbero anche l’anima al diavolo cari lettori ).

Ora, ci chiediamo, perché non scontare i crediti delle imprese nei confronti del fisco,  quando si tratta di quantificarne il debito nei confronti dell’Erario ?

Perché deve essere certa e non presunta la data di pagamento delle imposte da parte dei cittadini e, invece, la data di riscossione di eventuali crediti nei confronti dell’amministrazione pubblica vive un destino completamente differente?

Il cittadino sa precisamente quanto ( comprese le eventuali sanzioni e diritti di mora ) dovrà sborsare ed entro quale data, mentre rimane un terno al lotto sapere quando e quanto verranno riconosciuti i propri crediti nei confronti dello Stato.

Lo Stato siamo noi?

Purtroppo la percezione di molti cittadini italiani è di siderale distanza e, dovrebbero preoccupare i tristi ed inquietanti segnali che animano ogni giorno la cronaca del nostro Paese.

Con questa classe politica (che poi, Grillo a parte, non ci sembra cambiata da quella che ci ha condotto allo sfacelo ) la via della rinascita sembra irraggiungibile.

E nessuno prova ad abbassare il peso delle tasse, o a rendere più equo e “al passo con la crisi” i pagamenti pretesi, quasi con violenza, da Equitalia.  E per ora non parliamo delle banche, che hanno più o meno lo stesso atteggiamento di Equitalia: una via di mezzo tra Stato di Polizia e Santa Inquisizione.

Norman di Lieto

twitter@normandilieto