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Apr 16, 2012 Attualità, Italia
antonello_mangano’s Picture from Flickr.com
Passata la Pasqua, gli italiani iniziano già a prepararsi psicologicamente e a pianificare i ponti del 25 aprile e 1° maggio. Quando si può, quindi, ci si concede un po’ di relax e si dedica del tempo a se stessi e alle persone che si amano, nonostante una crisi economica che non molla un colpo e una marea di rincari che costringono a “ripensare” la propria vita quotidiana. Infatti, il proprio tempo libero, le vacanze e le modalità di viaggio degli Italiani, sembra stiano gradualmente cambiando. Così, anziché scegliere mete lontane si rimane nell’amata Italia, invece di lunghe settimane si prediligono weekend mordi e fuggi con soluzioni B&B e infine, piuttosto che l’automobile, si opta decisamente per il treno (quando è fattibile). In quest’ultimo caso non solo si risparmia, dati i costi assurdi dei carburanti, ma ci si sente anche un po’ più responsabili ed ecologici. Secondo un’indagine elaborata da ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo ecosostenibile), pare che, in media, ogni passeggero che sceglie di viaggiare in treno, contribuisca a “risparmiare” al pianeta considerevoli quantità di emissioni di CO².
Sicché, in questa situazione di difficoltà economica, ma anche di sensibilità della popolazione a tutto ciò che è green, Trenitalia si trova a gestire un servizio che potenzialmente (e sottolineiamo, solo potenzialmente) potrebbe rendere molto di più a tutti, in termini economici, di salute (meno inquinamento) e di sicurezza. Invece, la suddetta compagnia che si trova ad operare nel settore praticamente in monopolio perfetto – ancora per poco, pare! – preferisce andare in un’altra direzione. Rincari dei biglietti, senza un reale miglioramento del servizio, meno tratte con treni sempre più sporchi, eternamente in ritardo e sovraffollati senza prevenzione né controllo.
Un emblematico episodio, avvenuto nella cronaca del giorno di Pasquetta scorso, fotografa perfettamente una situazione inammissibile.
Treno Domodossola – Milano Centrale delle ore 17.18, già in ritardo alla partenza con un’affluenza di passeggeri indescrivibile (considerando la data e la zona turistica di laghi e montagne), si blocca per più di un’ora nella stazione Sesto Calende. Centinaia di viaggiatori, paganti, di ogni età, costretti a rimanere in vagoni luridi, puzzolenti, senza aria condizionata né luce, si son trovati ad aspettare senza un reale motivo, senza essere informati decentemente e senza un minimo di assistenza a causa di un capotreno e controllore indecisi e incapaci di comunicare e prendere una decisione. Son dovuti arrivare i Carabinieri, chiamati da molti passeggeri, per poter sbloccare la situazione e far ripartire il treno, rimasto nella stesse identiche condizioni di sovraffollamento in cui era un’ora prima.
Senza scelta, beffati e disinformati, i passeggeri Trenitalia subiscono una prestazione di un’inefficienza da record e devono interfacciarsi con un personale cacasotto e incapace di offrire un servizio pubblico degno di questo nome.
Che dire: un’Italia sempre più invivibile, un vero schifo.
Eleonora Dafne Arnese
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