Ultimo Aggiornamento giovedì 7 Novembre 2024, 10:48
Gen 13, 2012 Attualità, Italia
Artemanuele’s Picture from Flickr.com
Con questo articolo iniziano una serie di contributi sulle problematiche dell’ambiente, curate da un’Addetta ai lavori.
Ognuno di noi è cosciente del volume che le notizie di carattere ambientale occupano nella cronaca quotidiana. Cambiamenti climatici, risparmio energetico, effetto serra, sversamenti di rifiuti e di petrolio sono termini così familiari, ci risuonano nelle orecchie da anni, eppure nessuno di noi sarebbe in grado di spiegare con chiarezza l’entità di questi fenomeni, tantomeno avere certezze sullo sviluppo dei fatti.
Questo è riconducibile principalmente a due motivi.
Da una parte da uno scorretto e purtroppo diffuso modo di comunicare, dove la notizia ha sempre più la finalità di stupire e sbalordire, agendo sull’impatto emotivo dell’ascoltatore e trascurando totalmente il contenuto. Anche perché spesso chi scrive o chi divulga, del contenuto non ne ha una minima idea. E così tutto diventa un’emergenza, una catastrofe, un allarme, salvo poi essere totalmente capovolto la settimana successiva, o scomparire come una meteora in uno spazio virtuale. Chi sa dire che fine ha fatto il petrolio sversato nel Golfo del Messico? E’ forse stato ricoperto dal livello dei mari che –si sa- è in risalita da un pezzo? O fuso dal fantomatico reattore di Fukushima, inglobato nel termovalorizzatore fantasma di Acerra? Panta rhei!
In secondo luogo, una sorta di “carenza culturale” in materia ci accompagna a partire dalle prime fasi educative, in quella fascia di età che si presenterebbe come la più sensibile, attenta e intraprendente. Le famiglie, nutrendo loro stesse scarsi interesse e conoscenza in materia, non riescono a trasmetterla alla prole e si affidano alle competenze degli istituti scolastici, i quali tuttavia, trovandosi spesso a combattere con tempi e bilanci ostili -salvo brillanti iniziative individuali- hanno sempre meno risorse da investire in quest’ambito.
La comunità scientifica dal canto suo discute e ridiscute su riviste di settore, spesso incomprensibili o sconosciute ai più, ma manca del supporto della grande comunicazione di massa. Avete mai provato a consultare i siti di università, centri di ricerca, agenzie ambientali? In Italia non è sempre così semplice e immediato trovare informazioni, risultati di studi e monitoraggi, come invece accade all’estero. Anche qui si può interpellare l’onnipresente mancanza di fondi, ma non è di questo che stiamo discutendo e non stiamo facendo nessun processo alle intenzioni.
Semplicemente, quello che proponiamo in questa sede è occuparci di attualità ambientale, con la maggior chiarezza e serietà possibile, per discutere di argomenti contingenti e trasmettere ai lettori qualche pillola di conoscenza che non lasci spazio a dubbi esistenziali e profonde angosce irrazionali, ma che permetta di comprendere qualcosa di più sull’ambiente. Perché è solo comprendendo per davvero che si può agire per migliorarlo.
Elisa Villa
happy wheelsSet 29, 2019 0
Set 23, 2019 0
Giu 07, 2019 0
Dic 24, 2018 0
Giu 02, 2024 0
Feb 22, 2024 0
Ago 16, 2023 0
Giu 04, 2023 0