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Dic 25, 2011 Attualità, World Wide
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Parigi
Nella capitale francese, mentre passeggiamo in un affollatissimo e natalizio Boulevard Saint Michel, ci raggiunge la notizia della morte di Cesaria Evora. L’artista originaria di Capo Verde aveva raggiunto il successo intorno ai cinquant’anni, lanciata proprio dai critici della Ville Lumière. I francesi erano rimasti molto colpiti dalla voce originale e ricca di pathos della Evora e le avevano prodotto un disco imperdibile La diva aux pieds nus, divenuto poi il suo nome di battaglia in tutto il mondo “the barefoot diva”, per la sua abitudine di cantare scalza. Ebbe successo già in età matura , ma iniziò a cantare molto presto nella sua isola, guadagnando pochi spiccioli e diffondendo il suo canto che prende al cuore, la Morna, un mix di musica africana e di fado portoghese. Un genere antico e modernissimo, che ha ispirato molti artisti nel mondo: da Sting a Santana, di recente Vinicio Capossela ha scritto un pezzo con questo titolo e ispirato alla musica capoverdiana. Un genere che mescola storie di strada, alla nostalgia per la propria terra (la saudade tanto cara ai popoli di lingua portoghese). Abbiamo assistito, una decina di anni fa, a un concerto della Evora all’Olympia, il tempio della musica mondiale, fondato in boulevard des Capucines da Bruno Coquatrix. Quando arrivammo nella grande sala un po’ démodé, già piena, il sipario era chiuso e i francesi attendevano l’inizio del concerto, gridando ogni tanto il nome “Cesarià” e accennando ad una breve catena di applausi. Si percepiva una forte emozione. Poi , buio, inizia la musica, si apre il sipario e compare lei, con il suo corpo scuro e florido, il sorriso di chi vuol far sapere di essere felice e inizia a cantare Sodade, il suo pezzo noto in tutto il mondo e che ha fatto impazzire il pubblico di americano. La gente sembra impazzita, tutti in piedi ad applaudire e a urlare il suo nome, mentre Cesaria, sorride, con il suo abito colorato e i piedi nudi, accennando qualche passo di danza. All’improvviso è mancata e sui giornali che stipano le edicole parigine si legge una grande, tangibile tristezza e saudade, pensando a Cesaria, al suo sorriso e ai suoi ritmi coinvolgenti. FlipMagazine si unisce al lutto di tutti i fan nel mondo.
Mauro Pecchenino
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