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Dic 22, 2011 Cosa bolle in Pentola
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In questo periodo in cui non si fa che parlare male delle banche, è importante poter citare un’iniziativa che vede gli istituti di credito coinvolti in chiave positiva. Dal 3 di novembre infatti Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo si sono unite nel segno dell’arte e hanno dato vita al polo museale Gallerie d’Italia, un progetto che prevede di aprire al pubblico il patrimonio artistico di proprietà dei due colossi bancari italiani. Questa iniziativa, nata nell’anno delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità di Italia, è infatti manifestazione della volontà da parte di Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo di valorizzare e condividere i propri beni artistici, architettonici e archivistici, nella consapevolezza dell’importanza della crescita culturale come motore di sviluppo del territorio e del Paese.
Gallerie d’Italia ha sede in Piazza Scala, all’interno di due palazzi storici, Palazzo Anguissola e Palazzo Brentani, di proprietà di Intesa Sanpaolo che fanno da splendida cornice a ben 197 opere che appartengono alle collezioni delle fondazioni bancarie e che risalgono per lo più al periodo dell’Ottocento italiano, in particolare lombardo.
Il percorso espositivo ha inizio con i neoclassici bassorilievi in gesso di Antonio Canova raffiguranti scene mitologiche ed episodi della vita di Socrate, per poi passare alle pitture romantiche di Hayez, ai dipinti di passaggio, alla pittura di genere di Carcano e Sottocornola, al Simbolismo rappresentato dai capolavori di Bazzaro e Previati, fino ad approdare alle più recenti opere del periodo prefuturista di Boccioni che creano un ponte con il nuovo secolo. Nel 2012 è previsto infatti il completamento del museo con l’inserimento di una sezione interamente dedicata al ‘900, che probabilmente farà da eco al già noto vicino di casa, il Museo del ‘900.
Le collezioni presentate contribuiscono soprattutto a fornire una bellissima fotografia storica della Milano dell’Ottocento, con il cantiere del Duomo in piena attività e con i Navigli a ridosso del centro che fanno assomigliare un dipinto raffigurante via Fatebenefratelli ad uno scorcio di una calle di Venezia. C’è addirittura un dipinto che mostra Porta Romana quando ancora era una zona periferica immersa nelle campagne in pieno sviluppo edilizio. Ci sono poi anche i quadri che raccontano i mestieri dell’epoca, con quei filatoi che ci rimandano ad atmosfere manzoniane. Le battaglie che hanno visto la città di Milano rivoltarsi per liberarsi dalla denominazione austriaca, sono magnificamente riproposte nelle tele che raffigurano gli episodi salienti delle Cinque Giornate, come quella sullo scontro decisivo a Porta Tosa. Interessante è anche il dettaglio del confronto tra l’espressione degli stessi movimenti artistici vissuti nel contesto di una Milano capitale in Italia di Romanticismo e industrializzazione, o in quello delle altre regioni del nostro Paese.
Se decidete di impegnare un pomeriggio per visitare le sale di Gallerie d’Italia, suggeriamo di farlo in questo periodo. L’ingresso al museo è infatti gratuito fino all’apertura definitiva dell’ala dedicata al ‘900.
Barbara Pellegrini
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