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Nov 22, 2011 Attualità, Italia
Andrea Nanni’s Picture from Flickr.com
Gli utilizzatori dell’Atm se ne saranno accorti, i prezzi dei mezzi pubblici milanesi sono aumentati. E non di poco. Ancora non tocchiamo i livelli di Londra è vero, ma neppure ci avviciniamo allo standard del servizio inglese che offre una prestazione di cui difficilmente ci si può lamentare per efficienza e copertura. In compenso la nostra rete metropolitana e le nostre linee di superficie fanno a gara per ostacolare gli spostamenti dei pendolari, quasi come se sulla fiancata di metallo, accanto al logo Atm, ci fosse scritto Lasciate ogni speranza, o voi ch’entrate.
Qualcuno potrebbe ribattere che Milano è una delle poche città che perlomeno offre questo servizio e che, con tutti i problemi che possono esistere, il suo lavoro comunque lo fa. Ebbene, lungi da noi lamentarci a sproposito! La nostra vuole essere una semplice osservazione per cui una città grande e importante come il capoluogo lombardo, in cui si affollano milioni di turisti e lavoratori tutti i giorni dell’anno, dovrebbe poter rappresentare l’efficienza italiana innanzitutto con la propria rete di mezzi pubblici e non boccheggiare, incapace di reggere il ritmo e le esigenze dei viaggiatori.
E questo è evidente soprattutto per chi proviene da fuori Milano, dalla cosiddetta area extraurbana. Muovendosi solo all’interno ci si potrebbe non accorgere dei disguidi poiché la sopravvivenza, più o meno (a onor del vero: meno che più), qui è assicurata. Tutto questo cambia, invece, se si mette il naso oltre l’ultima fermata urbana e va di male in peggio se si ha la sfrontatezza di voler arrivare fino al capolinea. Chi scrive vive al di là del limite urbano della linea verde, direzione Gessate, e per esperienza possiamo affermare che voler prendere la metro o voler tornare a casa nei giusti tempi e senza soffrire le pene dell’inferno è per noi, spesso, un’inutile speranza.
Cosa si riuscirà a fare, poi, con le nuove linee metropolitane in previsione dell’Expo 2015, è un vero mistero. È senza dubbio essenziale migliorare i collegamenti con l’esterno della città ma sarebbe anche necessario sistemare le pecche e i buchi nel servizio attuale anziché concentrare gli sforzi sulla creazione di una rete più grande che porterà con sé, per forza di cosa, problemi ancora più grandi.
Insomma, come molte delle cose fatte all’italiana anche le nostre reti di mezzi pubblici lasciano a desiderare e, soprattutto, sanno come scatenare gli animi nel momento in cui si decide di far volare i prezzi dei biglietti. Peccato, visto che dovrebbero essere un’importante risorsa per tutt, un modo per velocizzare gli spostamenti, diminuire l’inquinamento e il traffico e migliorare le condizione di vita di tutti. E invece spesso risultano lenti, inaffidabili e carenti da più punti di vista. E Pisapia aveva promesso di cambiare “certe cose”. Ricordate: lasciate ogni speranza, o voi ch’entrate.
Francesca Stefanachi
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