Ultimo Aggiornamento venerdì 21 Febbraio 2025, 10:29
Giu 12, 2011 Cosa bolle in Pentola
Una manifestazione di auto storiche, la “Coppa dei Due Mari”, che a 25 anni dal suo debutto riparte sempre da viale Ceccarini a Riccione, per giungere a Viareggio attraverso gli Appennini in fiore ed una natura gremita di colori.
Una 500 miglia di tre giorni,in mezzo a scenari che solo l’entroterra della Romagna e della fascinosa Toscana sanno dare.
Sulla griglia di partenza, barchette, Bugatti, Ferrari, M.G. corsa…Un palcoscenico di vetture ,che si snoda tra antiche borgate e castelli medioevali, per aggredire le mille e più curve che dividono i due mari: l’Adriatico dal Ligure.
Una prima tappa nel verde del parco nazionale del Casentino, al ristorante Camaldoli ,situato in un antico annesso del Monastero dei Benedettini, per gustare la tipica cucina tosco-emiliana fatta di cose semplici come le famose schiacciate, la ribollita, i panzerottini ai frutti di bosco, serviti con vin santo sempre prodotto dai monaci.
Il tramonto, con i suoi colori, si apre sul palcoscenico della Versilia con la tradizione di sapori e risvegli sul mare.
Il Grand Hotel Royal che ci accoglie, è considerato il simbolo di Viareggio per l’imponenza della sua mole e la caratteristica architettura “a torrette”.
Le camere sono arredate in tono classico ed elegante, la cucina regionale curata.
A fine giornata, uno sguardo a quel sole che sorto al mattino in Adriatico, va a dormire la sera tuffandosi nel mar Ligure.
Il gioco della gara continua, dall’alba al tramonto del nuovo giorno, con prove cronometrate, controlli orari, sorpassi.
Il Passo dello Spino, con le sue curve veloci e i suoi strapiombi mette a dura prova l’abilità dei piloti.
Veniamo accolti a Sansepolcro nella piazza medioevale da Dame, Cavalieri, sbandieratori, balestrieri, per gustare un ottimo pranzo nell’affascinante cornice storica dedicata interamente a noi.
E’ un angolo della Toscana dove l’arte e la storia incontrano la natura.
Palazzi e chiese conservano pregevoli capolavori; pievi, abbazie e castelli punteggiano i dintorni.
Visitiamo il Museo Civico di Sansepolcro, che conserva capolavori di Piero della Francesca, tra cui la celebre “Resurrezione”, e la storia artistica e culturale della città.
Sulla via del ritorno ammiriamo queste terre antiche, dove gli etruschi disegnarono le prime strade, i villaggi, le fornaci.
Dove i cipressi, gli ulivi e i boschi parlano di spirito e gli affreschi partoriti in botteghe colte, ci parlano di mani umili e menti illuminate.
Tocchiamo Arezzo arroccata sulla collina, dove ogni prima domenica del mese, la Fiera Antiquaria da Piazza Grande si snoda lungo le vie del centro storico della città, accogliendo espositori provenienti da tutta Italia che propongono mobili, dipinti oggettistica da collezione e per arredamento.
Anche Arezzo è sulla strada dei sapori, rete che riscopre nei ristoranti, enoteche, agriturismo toscani, i prodotti di qualità di questo territorio.
Un’avventura nel grande teatro della natura, nell’ultimo paradiso: gli Appennini che legano idealmente le due coste, un’avventura che viene assaporata nella guida, nello spirito della sfida, nelle sue storie antiche e nelle tradizioni di sapori.
Carla Aghito
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