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Mar 07, 2011 Attualità, World Wide
Fussen
Füssen è una piccolissima cittadina situata nel cuore della Baviera, sicuramente graziosa, immersa com’è in un paesaggio costellato di laghi e boschi bellissimi, dove l’uomo ha messo mano con estrema discrezione. Pochi visitatori si soffermerebbero tuttavia a visitare questo luogo se non fosse per la presenza, nelle vicinanze, dei famosi castelli di Ludwig II. Vera attrazione della zona, questi edifici che richiamano le architetture medievali sono in realtà frutto della vena visionaria del sovrano che li fece edificare nella seconda metà dell’800, quando già a New York svettavano i primi grattaceli. Ludwig II, schivo e misantropo, era amato dal popolo per la sua eccentricità ma era inviso alla classe politica per via della sua tendenza a sperperare il patrimonio senza ottemperare ai suoi doveri istituzionali. Incapace di ambientarsi nella realtà della seconda metà dell’ottocento, un’epoca in cui l’industrializzazione avanzava e i pensieri repubblicani e democratici si diffondevano sempre di più, egli sognava di vivere come sovrano assoluto e la figura con cui meglio si immedesimava era quella di Luigi XIV, il “re sole” della Francia che visse due secoli prima.
Hohenschwangau è il castello fatto edificare dal padre di Ludwig, dove il sovrano trascorse la sua infanzia e la sua gioventù. Costruito sulle spoglie dell’antico palazzo appartenente all’ormai estinta dinastia degli Schwan, questo bel castello color giallo ocra, presenta all’interno decorazioni molto utili per capire il mondo della mitologia germanica. Altri affreschi invece si riferiscono direttamente alla letteratura italiana, come quelli rappresentati nella “sala di Tasso”, riguardanti episodi descritti nella Gerusalemme Liberata. Da notare anche alcuni preziosi oggetti d’arredo, come un bellissimo centrotavola perfettamente conservato ed il pianoforte che utilizzò Wagner per suonare durante il suo soggiorno presso la dimora reale. Fu proprio qui infatti che le strade del giovane Ludwig e del grande compositore si intrecciarono per la prima volta, e probabilmente da qui ebbe inizio quella contaminazione culturale che tanto ispirò il sovrano nel progettare le sue particolari dimore. Ludwig fu grande estimatore e mecenate di Wagner. Come ultimo particolare bisogna notare il cannocchiale dorato che punta fuori dalla finestra del palazzo, sapientemente posto in direzione del secondo castello, quello di Neuschwanstein, di modo che il sovrano potesse tenere sotto costante controllo lo stato di avanzamento dei lavori del suo gioiello.
Occorre percorrere una strada a piedi di circa 15 minuti in salita, oppure in alternativa, farsi trasportare da una carrozza trainata da cavalli, per raggiungere il “nuovo castello del cigno”, l’edificio fiabesco disegnato da un progettista teatrale che ha ispirato perfino Walt Disney quando ha dovuto creare una dimora per la fiaba “La Bella Addormentata nel Bosco”. E non finisce qui, dopo la salita vi aspettano altri 365 scalini da percorrere per visitare l’interno dell’edificio. Durante l’ardua salita si possono vedere la celebre Sala dei menestrelli, con suggestive pitture tratte dall’opera Tannhaüser, oggi adibita a sala per concerti; la stanza con la grotta artificiale ed il soggiorno con mura dipinte che ritraggono più di cento cigni, in memoria del nome della terra in cui il castello ha sede. Di grande interesse sono anche la sala del trono, che presenta mosaici bizantini ed una rappresentazione di un castello, mai ritrovato, probabilmente un nuovo progetto dell’eccentrico sovrano, e la stanza da letto, con pitture che prendono spunto dalle vicende di Tristano e Isotta. Il letto è uno splendido gioiello gotico completamente intarsiato e decorato con guglie. Il castello rimase incompiuto ed il sovrano riuscì a trascorrervi solo poco tempo prima di essere dichiarato insano di mente ed essere arrestato per poi morire annegato pochi giorni dopo. Quello che colpisce e fa sorridere è l’incapacità del bizzarro Ludwig di vivere fino in fondo come si viveva al tempo del medioevo: nel castello infatti sono presenti acqua corrente, riscaldamento e luce elettrica.
Per avere la migliore vista del castello dal suo esterno consigliamo di percorrere la ripida passeggiata che conduce al Marienbrücke, uno spettacolare ponte che attraversa la Gola di Pöllat, sullo sfondo di una suggestiva cascata. Vi si parerà davanti agli occhi un’immagine da cartolina, con il castello arroccato sulla roccia che emerge, come dal nulla, da una folta vegetazione.
Per un pernottamento all’insegna del comfort suggeriamo di scegliere a Füssen l’Hotel Schweiger, un 4 stelle che offre la possibilità di gustosi pasti e che mette a disposizione degli ospiti piscina, sauna e bagno turco. Se volete concedervi un buon pasto bavarese recatevi invece al Ritterstub’n, in stile tipico bavarese. Qui con una modica spesa potrete gustare un’ottima e tipica Brätknödelsuppe, la zuppa con carne di vitello e gnocchetti ed uno stinco accompagnato dalle immancabili patate.
Riprendete quindi la macchina e spostatevi di circa un’oretta fino a raggiungere Ettal, dove potrete ammirare il Castello Linderhof, il più piccolo degli edifici progettati da Ludwig. È l’unico castello la cui costruzione è terminata ed è sicuramente il più grazioso e il più armonioso. Costruito in stile barocco, ospita un grande e bellissimo parco nel quale sono disseminati altri piccoli gioielli architettonici, tra cui una grotta artificiale con un laghetto abitato da cigni. Questa grotta è stata costruita esplicitamente per la rappresentazione delle opere liriche di Wagner, che Ludwig amava ascoltare qui come unico spettatore, in assoluta solitudine, in un ambiente quasi surreale.
Barbara Pellegrini
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