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Feb 21, 2011 Attualità, Italia
Il 17 marzo 2011 l’Italia compie 150 anni.
Nonostante sia trascorso un po’ di tempo, la nostra Giovine Italia, sembra ancora troppo giovane e poco navigata per affrontare la vita con le armi necessarie.
Abbiamo fatto l’Italia, ora dobbiamo fare gli Italiani.
Non crediamo che D’Azeglio potesse mai immaginare che anche 150 anni non sarebbero stati comunque sufficienti, per fare in modo che la sua affermazione potesse essere smentita dai fatti.
Partiamo dal fatto che al governo hanno litigato anche per celebrare questa ricorrenza.
Riusciamo anche in questa occasione a dividerci e a svilire il significato e il valore dell’anniversario.
C’è crisi dice Confindustria, meglio lavorare, appoggiati anche da Bossi ( che strano ci verrebbe da dire, per loro è un giorno come un altro crediamo, o no ? ).
Il 17 marzo bisogna lavorare, eppure le scorse festività natalizie, come quelle degli anni precedenti, si sono chiusi i battenti dal 23 dicembre al 7 gennaio, non vi pare eccessivo?
Oppure quelle vanno considerate inviolabili e l’anniversario del 150anniversario dell’Unità d’Italia che cadrà solo nel 2011, per un solo giorno, va ritenuto un giorno come un altro?
Si polemizza e ci si scontra anche su qualche cosa che dovrebbe essere un avvenimento che unisce, invece ci si divide anche o, soprattutto, su questo.
Un’Italia sempre meno desta sui reali problemi del nostro Paese e sempre più schiava di una classe dirigente non all’altezza (un eufemismo gentile, il nostro) della situazione.
Non siamo solo pizza, spaghetti, mafia e mandolino. Che tristezza, cari Italiani.
Allora noi ci incazziamo ( come diceva Gaber ) e gli sbattiamo in faccia che cos’è il Rinascimento.
( Quando ) l’Italia s’è desta (?).
Norman di Lieto
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