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Ott 18, 2010 Cosa bolle in Pentola
Alle porte dell’autunno, eccoci in visita a Castell’Arquato, uno dei borghi medievali più belli d’Italia, a 30 Km. da Piacenza. Città d’arte con un denso tessuto di storia, natura e fascino dovuto alle numerose attrattive culturali ed archeologiche.
Il tempo ha formato le sue caratteristiche geologiche: cinque milioni di anni fa, argille e sabbie si sono depositate sul fondo del grande bacino marino e oggi sono rocce compatte su cui sono costruiti i suoi gioielli architettonici.
In epoca romana nacque come posizione strategica d’insediamento e si sviluppò in seguito, in epoca Imperiale, come capoluogo rurale dove ancor oggi la viticultura e gli alberi da frutto sono parte dell’economia del borgo.
Dal Medioevo all’età Moderna, le sorti di Castell’Arquato sono state tutte un susseguirsi di passaggi di potere. Dalla Chiesa, che esercitava un forte potere feudale e patrimoniale, al dominio Visconteo, a quello degli Sforza….per raggiungere finalmente nel 1541 la sofferta indipendenza. Il centro storico è caratteristico per l’intatta atmosfera medievale. Soprattutto nella bella stagione il turismo anima il borgo alla scoperta degli angoli più suggestivi. Si riaprono antiche dimore perfettamente restaurate, che ospitano per il weekend i molti che fuggono dalle grandi città. Casa Illica ne è un esempio raffinato. E’ una residenza ottocentesca recentemente restaurata, nel centro del borgo medievale, che offre ai suoi ospiti l’opportunità di un soggiorno memorabile. I locali si affacciano sul giardino dove, sotto la pergola, si può pranzare (l’Hot Tub è in funzione tutto l’anno) e la vista può spaziare sulla vallata circostante.
E…per un visitatore in cerca di qualcosa di insolito e unico, vi propongo un pernottamento a corte, nel Castello di Vigoleno che, ancora oggi, per la sua imponenza, per i suoi saloni affrescati, per i suoi arredi accuratissimi, per i personaggi della cultura e del jet society che ha ospitato, ne fanno un luogo dove possiamo rituffarci nella poesia di un’altra epoca, magari dormendo in una delle suites che occupano le torri di guardia circolari con merli Ghibellini.
Castell’Arquato vanta anche un’antica tradizione culinaria che trae origine dall’antica cucina medievale, arricchita dalla tipica cucina contadina, un’arte tramandata di generazione in generazione nei vari ristoranti e trattorie.
Il Ristorante “La Rocca”, situato nell’incantevole Piazza del Municipio ne è un esempio. Potete gustare le numerose specialità locali come “le caramelle di ricotta” e gli imperdibili dolci della casa preparati con cura e maestria. Camminando per i ripidi e stretti vicoli del borgo con i suoi ciotoli disordinati si giunge al Ristorante “Da Faccini” con annessa bottega, dove si acquistano i salumi selezionati dal proprietario. E’ a conduzione famigliare da tre generazioni: abili mani femminili governano la cucina e preparano sapientemente i primi piatti di pasta fatti a mano come i famosi tortelli di zucca, di ricotta e spinaci.
E’ un luogo segnato dalla storia, che ha saputo mantenere nel tempo le tracce del suo passato e non solo per i suoi gioielli architettonici di cui può vantarsi, ma anche per i gioielli automobilistici che ogni anno, a giugno, vengono esposti nel parco-vetture, unico al mondo, della “Vernasca Silver Flag”. Una manifestazione che raduna un pubblico internazionale. Più di 300 equipaggi di auto storiche, da tutta Europa che, con accelerate, sgommate e motori su di giri, si lanciano su un percorso di curve; 8 Km. in salita, chiuso al traffico. Sia piloti che organizzatori vincono infatti la grande corsa contro il tempo in cui la potenza dei motori resta la protagonista.
Carla Aghito
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