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Ott 10, 2010 Attualità, World Wide
The way of the Warriors Picture from Flickr.com
Preah Vihear è il tempio cambogiano sul confine con la Thailandia che è valso anni di guerriglia tra i due popoli. Le ostilità sono cessate solo il 15 luglio 2009 e adesso ci sono dappertutto cartelli che ricordano fieramente che questo è e sempre è stato un tempio appartenente alla Cambogia.
I soldati sono ancora di casa e alla base del tempio c’è un avamposto militare con tende, trincee e sacchi di sabbia, soldati tranquilli ma armati, guardie che controllano le linee nemiche appena dietro la linea di confine, a soli 5 metri.
Ci siamo seduti a un tavolo di legno che è per metà cambogiano e per metà thailandese, abbiamo visto mitra pronti all’uso e soldati annoiati che giocavano a carte. Insieme all’esercito vivono donne e bambini e lentamente le tende si trasformano in capanne e l’accampamento militare diventa un nuovo villaggio.
Guardando la montagna di fronte si possono vedere un paio di ville lussuose oltre confine e si intravvede appena un pezzo di autostrada thailandese che porta nello stesso posto, solo più agevolmente.
La frontiera da quella parte è comunque ancora chiusa e i turisti devono salire la montagna dal versante cambogiano, molto più ripido e scomodo di quello “nemico”.
Arrivati in cima, oltre il tempio, la roccia a strapiombo offre il panorama suggestivo della pianura cambogiana che nei giorni più tersi si estende a perdita d’occhio e negli altri si confonde nella foschia.
I militari bivaccano, fumano e guardano l’orizzonte appollaiati su questa roccia, ragazzini con le stesse divise e lo stesso sguardo li imitano e giocano alla guerra, un complessino suona musica locale per arrotondare con qualche migliaia di riel, un monaco benedice e prega nel tempio appena riconquistato.
E.D.A.
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