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Ott 06, 2010 Cosa bolle in Pentola
Miles Davis in a Francis Carnaùba’s Picture
È sabato sera e sei sola a casa senza idee su come trascorrere la tua serata…stai per accendere la tv ed arrenderti ad un’altra serata di fiction mal recitata, quando finalmente il telefono squilla e dall’altro capo della cornetta alcuni amici ti invitano in un locale: «Si mangia e intanto si assiste ad un concerto» ti dicono. Pensi che tutto sommato non hai poi molto da perdere se anche non guardi le ultime avventure di Gabriel Garko mentre in tuta sul divano ti mangi un trancio di pizza ordinato al ristorante sotto casa che per la pigrizia di uscire ti fai pure consegnare a domicilio, così accetti di andare…tanto per fare qualcosa…ti prepari, esci e ti rechi nel locale designato per l’appuntamento. La serata parte proprio così, un po’ titubante e senza grosse aspettative. Entri nel ristorante, ti siediti a tavola e ordini da mangiare e, mentre stai gustando la tua cena facendo chiacchiere con gli altri commensali, ecco che le luci si abbassano e cala il vociare prima alto nella sala. L’attenzione si sposta a pochi metri dal tuo tavolo lì sul piccolo palco illuminato dai riflettori, ed ecco che compaiono loro, i musicisti, che invadono la scena e colmano l’aria di un’atmosfera carica di fascino. Accompagnano la tua cena con una colonna sonora che spazia tra i ritmi jazz, la calda bossanova o le atmosfere soul, generata da strumenti che accompagnano voci tanto belle da farti venire la pelle d’oca. Talvolta si esibiscono artisti poco conosciuti, quale Paola Atzeni, una ragazza sarda che interpreta con una voce potente, calda e vibrante, un repertorio di grandi pezzi di artisti del passato e di oggi: ciò che rende questa artista particolarmente apprezzabile è la sua capacità di interpretare con passione la sua musica, trasmettendo a chi la guarda il suo divertimento e l’amore per quello che fa. Si esibiscono in questi piccoli e raccolti templi della musica anche artisti già affermati: i bravissimi Incognito, da molti considerati gli iniziatori del genere acid-jazz, o l’ormai affermata Norah Jones, o ancora Nicola Conte, uno dei jazzisti più apprezzati sulla scena mondiale; persino il celebre Pino Daniele ultimamente ha preferito un luogo per pochi per i suoi concerti, rispetto alle grandi piazze. Si tratta di un modo alternativo di esprimere la propria arte, spesso molte stelle affermate del nostro panorama contemporaneo sono nate proprio esibendosi in scantinati o locali come la Salumeria della musica, le Scimmie, o il più affermato ed internazionale Blue Note, nei quali si può cenare in maniera più o meno elaborata e godersi lo spettacolo proposto sulla scena. Nelle città spesso si incontrano questi locali per pochi, che rifuggono le scenografie elaborate, e prediligono le atmosfere da bar con luci soffuse e pochi ascoltatori amatori; proprio qui capita magari per caso di ascoltare nuovi artisti emergenti che un giorno calcheranno le scene internazionali, talenti poco conosciuti ma di raro valore….una vera sorpresa. L’esperienza che si vive in questi locali è molto intensa: gli spazi spesso sono abbastanza piccoli e favoriscono il contatto diretto tra quello che avviene in sala e sul palco, l’atmosfera che si crea è particolarmente coinvolgente e permette di vivere la musica intensamente, lasciandosi toccare l’anima. Alla fine purtroppo il concerto finisce, ci si alza da tavola e si lascia il locale per tornare verso casa, un po’ stupiti per la nuova scoperta fatta… ma del resto si sa, capita proprio così, le esperienze più belle sono sempre quelle che nascono inaspettate.
B. P.
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