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Lug 14, 2010 Cosa bolle in Pentola
In un caldissima giornata d’estate, quando il traffico scorre dalle città infuocate, verso il mare e dall’entroterra, verso la collina, alla ricerca di un po’ di ossigeno, una serpentina di 40 vetture di pregio storico, vecchie signore degli anni ’50, fanno passerella per raggiungere le Valli di Comacchio.
“Nebbie nebbiucce valline vallette”, è così chiamata questa manifestazione, dal suo organizzatore Riccardo Rota, conduttore di Kaos TV. Trasmissione simpatica, ironica, sempre attenta a cosa bolle in pentola, come in questo evento alla 1° edizione, nato così tra amici, ma con un futuro sicuramente glorioso. Lo scenario è il delta del Po, col suo paesaggio affascinante e suggestivo in ogni stagione, che si affaccia su una zona di grande valore naturalistico. L’ambiente è popolato da fenicotteri rosa, avocette, aironi e numerose altre specie protette. La vegetazione spontanea è elemento costitutivo dell’ecosistema, poiché numerose piante sono il cibo fondamentale per uccelli e pesci.
A questo proposito, una sosta e visita al Palazzone di Sant’Alberto, sede dell’ecomuseo di scienze naturali “Natura”, è d’obbligo. Ospita infatti, una preziosa testimonianza della collezione ornitologica, presente nelle valli di Comacchio, dall’inizio del secolo scorso ad oggi.
E’ possibile, inoltre, ammirare diverse raccolte di nidi, uova, rettili, mammiferi, fossili, conchiglie e minerali. Un mondo fantastico, rivissuto in nicchie e spazi, che rispecchino l’ambiente naturale. Da qui partono varie escursioni verso mete di particolare interesse come le Valli di Comacchio, la foresta allargata di Punte Alberete, la Pineta San Vitale e le Piallasse di Ravenna fino alle Saline di Cervia, d’importanza internazionale. Attraverso la via del sale, infatti, fino al cuore delle saline, è possibile scoprire temi storici ed economici, legati alla produzione del territorio: il sale dolce, il miele di pineta e vini di sabbia…
Sempre sfrecciando con le nostre auto dal piglio sportivo, tra pini, faggi, tamerici e fiori di limoni, baciati dai bagliori del tramonto, in valle possiamo ammirare i casoni da pesca, tipici della zona: capanne fatte di pali, paglia e canne palustri che fungevano nel passato da stazioni per la pesca. Oggi, veri e propri rifugi, per stare in relax a contatto con la natura, magari pescando anguille che sono le vere protagoniste della pesca a Comacchio.
Per trascorrere un week end o una vacanza vi consiglio a Ostellato “Borgo Tassone”, un variopinto villaggio di chalet in legno immersi nella pineta, dove possiamo assaporare momenti di tranquillità, che solamente questi luoghi possono dare.
E ancora ad Ostellato “Villa Belfiore” per chi ama concedersi qualche coccola nel suo centro benessere o a bordo piscina. Quest’ultima è circondata da una straordinaria vegetazione, rappresentata da canneti, cannucce palustri, gigli di palude, selcerella.
Le ambientazioni esterne e interne della villa sono state concepite nel rispetto della natura e delle tradizioni. Ottimo il suo ristorante.
Consigliata per una cena raffinata la “Locanda delle Tamerici”. Lo chef di fama internazionale Igles Corelli ne è il cuore pulsante. Moderno, eclettico, è considerato uno dei maestri d’autore della cucina italiana. I suoi piatti racchiudono genialità ed alta professionalità. La sala che ci ospita offre un ambiente intimo, dove i colori insoliti e contrastanti la rendono originale e raffinata.
Ultima tappa è la visita all’Abbazia benedettina di Pomposa, che risale al IX secolo. Nel Medio Evo ospitò un centro di spiritualità e cultura tra i più importanti del mondo. La ricca biblioteca del monastero, vide qui rifiorire studi classici, letterari, religiosi per poi andare irrimediabilmente dispersa. Ci ha lasciato invece, all’interno della basilica di tipo Ravennate, tre navate con affreschi trecenteschi di scuola bolognese e in testimonianza del suo splendore, ospita nel suo Museo Pomposiano resti scultorei, dipinti e opere d’arte.
Un bellissimo week end da ripetere, e perché no? In autunno quando Nebbie e malinconiche Nebbiucce ci accompagnano tra Valline e Vallette.
Carla Aghito
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