Ultimo Aggiornamento giovedì 7 Novembre 2024, 10:48
Lug 02, 2010 Attualità, World Wide
La Cambogia… ci sono un sacco di cose curiose e assurde a volte, che forse notiamo solo noi stranieri. Tutte le vecchiette per esempio hanno i capelli rasati e ho chiesto perché. Perché sì mi hanno risposto, non servono più, a una certa età sono inutili, perché tenerli lunghi? A settant’anni sembrano centenarie, la maggior parte sono senza denti e le rughe, che rendono il loro volto unico, parlano di vita. Sono bellissime in realtà, hanno il fascino della sapienza, forse perché sembrano quasi dei monaci e danno un senso di pace così, tutte simili, con quegli occhi curiosi che sembrano ancora pieni di domande. Vuol dire questo invecchiare con grazia? Ma la vanità è vanità in tutte le parti del mondo e così è raro riuscire a rubare una foto, la maggior parte di loro si nasconde, come nasconde la testa rasata con la tipica sciarpa cambogiana a quadretti bianchi e rossi, messa a modi turbante. In ogni caso non ne ho visti molti di vecchi in giro, in Cambogia il 40% della popolazione ha meno di quattordici anni, sono pochi quelli che hanno vissuto prima di Pol Pot e sono poi riusciti a sopravvivere, non solo al suo regime ma anche alla fame e alla disperazione e alle perdite. Non si sa esattamente quanti siano i cambogiani ad oggi, le nascite non vengono registrate, molti non conoscono nemmeno la data del proprio compleanno, dicono che i genitori non hanno avuto tempo di scriverla e quindi sanno giusto il mese. Pochi festeggiano il compleanno e un individuo comincia a esistere a diciotto anni, con l’emissione della carta d’identità. Alcune volte sbagliano a segnare la data di nascita su documenti come la patente, ma cosa vuoi, siamo in Cambogia, se ti capita per caso di ammazzare qualcuno in macchina sono sufficienti 100 dollari alla famiglia. E’ questo che vale una vita quando una famiglia ha minimo tre, quattro bambini? Vale due mesi e mezzo di stipendio? Se poi qualche poliziotto fermasse uno straniero senza patente, sarebbe sufficiente un dollaro. La polizia è corrotta, le assicurazioni non esistono e più ci si allontana dalle città, peggio è. A Phnom Pehn almeno ho visto fermare tre ragazze in motorino: non perché fossero in tre, ma perché chi guidava non aveva il casco. Le altre due potevano anche non metterlo, l’importante è che se ci fosse un incidente non muoia l’autista. Fanno dei ragionamenti e hanno regole assolutamente incomprensibili, su un tuc tuc ci si può salire in due come in 15, due adulti e tredici bambini. Per svoltare a sinistra si taglia diagonalmente la strada che si sta percorrendo, ci si immette nell’incrocio tenendo l’estrema sinistra e poi si taglia completamente la via in cui ci si è immessi per portarsi sulla destra. Molte macchine hanno la guida dal lato sbagliato perché arrivano dal Giappone e l’usato vale tantissimo, non solo le macchine ma anche le biciclette perché nessuno si può permettere il nuovo. I semafori nelle città ci sono ma non vengono rispettati, c’è di buono che tutti vanno abbastanza piano.
Le ragazze cercano un marito, non vogliono un ragazzo, anche quello è inutile, perché farsi spezzare il cuore, in cambio di che? Meglio farsi sposare e mettere su famiglia e fare una decida di bambini. Forse esagero, per fortuna non tutte le famiglie sono così numerose ma la contraccezione non esiste, costa troppo e quindi, suppongo, anche la prevenzione. Comunque, lì ripetono spesso un detto cinese: “Non sposare l’uomo che ami, ma ama l’uomo che sposi”… sacra saggezza popolare, ma ancora la tradizione si scontra con il mondo moderno perché spesso poi la sacralità del matrimonio viene infranta, in un modo o nell’altro, e ci sono molti divorzi, molte famiglie si disgregano e i bambini finiscono negli orfanotrofi. Alcune volte la vita è semplicemente troppo difficile per restare uniti e i piccoli ne pagano le conseguenze.
E.D.A.
Nov 19, 2014 0
Ott 09, 2011 0
Ott 09, 2011 0
Set 25, 2011 0
Giu 02, 2024 0
Feb 22, 2024 0
Ago 16, 2023 0
Giu 04, 2023 0