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Giu 22, 2010 Cosa bolle in Pentola
Panettone d’estate?
Se vi capita di passare a Milano in questi giorni e vedere, in diverse pasticcerie, i panettoni in bella mostra, non siete impazziti e il tempo non si è rovesciato, neppure si è pensato di anticipare all’estremo le proposte da scaffale natalizio, perché c’è la crisi e tutte le idee van bene.
Semplicemente succede che l’orgoglio milanese si sta facendo sentire e, per chi ama il dolce in questione, finalmente si può parlar di Panettone apertamente, anche lontano dalle canoniche settimane pre e post natalizie.
Può, dunque, un prodotto gastronomico diventare un brand di una città come Milano.
Crediamo di sì, crediamo anzi che questo marketing da gambero sia apprezzabile, perché questa volta a dire che “una volta era meglio” non si sbaglia ed anzi si potrebbe dare uno stimolo ad un‘arte prettamente artigianale che l’industria ha schiacciato in un angolo.
Cosa è successo e quali implicazioni possiamo notare?
Alcuni benemeriti, riuniti nell’associazione Amici del Panettone, forse un po’ buontemponi, sicuramente golosi e lungimiranti, hanno pensato che non fosse giusto relegare il rito del taglio del tipico dolce meneghino solo alle festività di fine anno, anzi, hanno anche scoperto che una volta ci si cibava tutto l’anno del prelibato dolce, finché, per riprovevoli motivazioni di business, le industrie hanno pensato bene di forzare l’idea che solo a Natale, ed in grandi quantità (a poco prezzo) si potesse consumare il Panatun… basti un dato: nel 1800 si consumavano 200.000 kg di panettone a Natale e 200.000 kg nel resto dell’anno. Ora per 10 mesi ce ne dimentichiamo.
Che peccato, in effetti, se ci pensiamo mi son reso conto che spesso, quando amici stranieri vengono a trovarci a Milano, adoriamo salutarli a fine vacanza con un simbolo dolce e rassicurante come il panettone, così ci ritroviamo spesso a girare affannosamente alla ricerca di un buon panettone artigianale, per poi ripiegare, mestamente, sulla Stazione Centrale dove un prodotto a marchio qualsiasi è quasi sempre possibile reperirlo, non ancora scaduto.
Beh, stavolta, forse, ci siamo, con un colpo di mano degli intrepidi Amici del Panettone, forse si comincerà ad abituare innanzitutto i pasticceri e, dunque, i clienti, che in qualsiasi periodo dell’anno sarà possibile affondare i denti in fragranti panettoni d’autore.
Autori eccellenti, infatti, in questa insolita kermesse fuori stagione si son cimentate le migliori pasticcerie milanesi e non solo, infatti diversi professionisti di tutta Italia si sono messi al lavoro per interpretare secondo le proprie origini territoriali degli ottimi panettoni da tutte le regioni.
Questi a Milano non li trovate più, se li sono gustati con entusiasmo i fortunati avventori che, ad inizio giugno, hanno aderito all’appello dei promotori di questa manifestazione (l’ideatore Stanislao Porzio con l’aiuto del consigliere comunale Maurizio Baruffi ), assaggiandoli in un’anteprima golosa al Teatro Franco Parenti.
Ora tocca a noi, sguinzagliatevi e dimostrate che l’idea di destagionalizzare il panettone è giusta e condivisibile, rompiamo le catene messe dalla grande distribuzione che ha imposto anche alle pasticcerie artigianali un comportamento che limita il gusto e gli affari.
Questo l’impegno degli organizzatori, che, tra l’altro si concretizzerà anche nell’ormai tradizionale weekend di fine novembre durante il quale, al prezzo calmierato di 18€/kg, verranno venduti, in un spazio scelto tra i luoghi della cultura milanese, tanti panettoni dei migliori artisti della città.
Tutte le città hanno il proprio piatto, dolce o salato da proporre come simbolo, Milano ne ha uno bello pronto, famoso in tutto il mondo, basta poco per dargli nuovo lustro ed il posto che merita nell’attenzione dei consumatori di tutto il mondo.
Aldo Palaoro
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