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Mar 28, 2010 Attualità, Italia
È una riforma rivoluzionaria, una Legge destinata a passare alla storia e a mettere Barack Obama nel novero di grandi Presidenti, come Roosvelt e non è cosa da poco.
La riforma sanitaria negli Stati Uniti d’America, voluta fortemente dall’uomo più potente del mondo, ha tutti gli elementi per essere considerata la più grande rivoluzione riformista che si ricordi negli ultimi anni di piattume politico a livello globale.
Perché diciamo questo?
In primis, il fatto che gli Usa non siano mai stati fautori, a differenza della maggior parte dei Paesi europei, del servizio sanitario nazionale esteso a tutti.
La polizza assicurativa era la cartina di tornasole dietro la quale ci si potevano permettere cure degne di essere chiamate tali, in base alla cifra destinata alla propria assicurazione individuale.
Tale riforma obbliga invece, da adesso, tutti gli americani ad avere un’assicurazione medica.
Cosa comporta questo obbligo?
Consentirà, proprio a 32 milioni di cittadini americani in più rispetto ad oggi, di avere accesso libero alle cure mediche. Una sconfitta, in pratica, di una lobby che appariva invincibile ed era per la civile America anche una bella vergogna !
L’altra grande rivoluzione di questa Riforma è il divieto per le Compagnie assicurative di poter negare la copertura sanitaria, né tantomeno di poterlo fare nei confronti delle persone affette da malattie oncologiche.
Proprio Barack Obama, si dice abbia ottenuto una doppia vittoria, a causa del fatto che il Presidente, vide morire la madre di cancro, perché tutte le Compagnie di assicurazioni le negarono la copertura medica, abbandonandola al proprio destino.
A fianco di Obama, tra i grandi fautori di questa Riforma, Nancy Pelosi, senatrice democratica e vero artefice del successo di questa Legge, grazie al suo instancabile lavoro effettuato con i deputati del Congresso, per ottenere i 216 voti necessari per far passare il Testo.
Quando la politica torna ad essere uno strumento utlizzato da pochi ( gli eletti ) nei confronti di tutti ( i cittadini elettori ) come è successo in questi giorni negli Usa, quasi sembra ci si possa riconciliare con essa (bah, è meglio non esagerare!)
Quella politica così come definita da Aristotele, ovvero l’amministrazione della polis per il bene di tutti i cittadini, per la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano.
Pronto Italia?
C’è qualcuno di vivo e che può dimostrare di non meritare la galera?
happy wheels
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