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Mar 21, 2010 Cosa bolle in Pentola
La primavera si avvicina e con questa si riaccende la voglia di trascorrere il tempo libero fuori casa all’aria aperta. Chi al mare, chi in campagna per il weekend, chi magari a visitare una città d’arte del nostro paese che ancora non conosce.
Turòon, Turàs, tetàs, cita un vecchio proverbio locale su Cremona, nota scherzosamente come la “città delle tre T”, in onore delle bellezze che la caratterizzano: il torrone, simbolo culinario del capoluogo, il Torrazzo, emblema architettonico che, con la sua altezza, domina la città, e, per quanto riguarda la terza T beh…diciamo che allude al fascino procace delle voluttuose donne che abitano questa terra. Detto popolare a parte, questa piccola città che non consta nemmeno 100.000 abitanti, e che non molti sanno essere una provincia della regione Lombardia, racchiude davvero splendide ricchezze. Ubicata nel cuore della Pianura Padana, a ridosso delle rive del fiume Po, questa località è infatti un vero gioiellino concentrato in uno spazio piuttosto piccolo, che permette di essere visitato anche in un giorno.
La sua posizione di città fluviale, crocevia di traffici e commercio per l’Italia settentrionale, ha assicurato a Cremona una storia ricca di vita sin dall’epoca romana. L’aspetto odierno della città porta i segni dei secoli che ha attraversato e dell’importanza che ha avuto; le sue ricchezze monumentali sono molte e oggi le assicurano un nuovo splendore legato al turismo, nonostante ovviamente essa abbia perso la sua importanza di porto commerciale.
L’epoca medievale è quella in cui videro la luce i monumenti più significativi della città: il Torrazzo e la Piazza dei Militi. Il primo è un campanile in materiale laterizio, uno dei più alti d’Italia, e una delle torri campanarie più elevate al mondo con i suoi 112,27 metri percorribili dai turisti più atletici attraverso 502 stretti e ripidi scalini. Al quarto piano, è incastonato uno degli orologi astronomici più grandi del mondo; costruito da Francesco e Giovan Battista Divizioli tra gli anni 1583-1588, l’orologio rappresenta la volta celeste con le costellazioni zodiacali attraversate dal moto del Sole e della Luna. La torre, che si trova nella piazza principale, domina la città e, dalla sua vetta, consente a chi non soffra di vertigini una vista su tutta la pianura circostante che è davvero mozzafiato. Accanto a questo imponente monumento architettonico si erge il Duomo di Cremona, un vasto tempio romanico riadattato con elementi gotici, rinascimentali e barocchi costruito nel XII secolo e affiancato dal Battistero di San Giovanni Battista. La Loggia dei Militi è una costruzione di pregiata fattura situata sempre a ridosso della piazza principale, di fronte al Duomo. Costruita nel 1292 come luogo di riunione della “Società dei Militi”, alla quale appartenevano i più ricchi ed eminenti abitanti della città e del suo territorio, nel suo portico viene tuttora conservato l’emblema della città: una composizione scultorea costituita da due Ercoli, in onore del leggendario fondatore dell’originario centro abitato, che reggono in mezzo tra loro lo stemma cittadino.
Cremona da sempre ha avuto un forte legame con la musica, non dimentichiamoci infatti che diede i natali al grande compositore Claudio Monteverdi e al famoso liutaio Antonio Stradivari. Passeggiando per le strade della città si incontrano nel giro di pochi passi una serie di piccole botteghe le cui vetrine espongono violini, viole, violoncelli, a testimonianza che la tradizione del passato non si è andata perdendo e che anzi essa rivive ancora oggi praticata con estrema maestria da esperti artigiani conosciuti in tutto il mondo. Il Museo Stradivariano espone una serie di pezzi pregiati ed illustra in maniera esauriente quello che sta dietro a questa pratica di origine antica. E lo spirito di questa città legata in maniera così stretta alla musica deve essersi trasmesso necessariamente nel DNA delle generazioni di cremonesi giunte fino ad oggi se si pensa che una delle più grandi voci del nostro tempo, Mina, è nata e cresciuta proprio in questo capoluogo.
Le strette vie di origini romaniche che costeggiano il centro sono sede di diverse locande in cui ci si può imbattere facendo due passi per osservare le belle architetture dei palazzi; sono posti rustici che spesso esistono da qualche secolo e in cui è possibile gustare le specialità tipiche della zona, come un bel piatto di tortelli di zucca o la gustosa mostarda dal sapore agrodolce ed il torrone. Se si vuole assaporare al meglio la ricca tradizione culinaria locale, nei mesi di Ottobre e Novembre, alcuni ristoranti del posto danno vita alla Rassegna “A tavola con la tradizione cremasca”. In tutti gli altri periodi dell’anno si può sempre optare sulla Antica Locanda Bissone, esercizio storico di interesse regionale della Lombardia, essa viene considerata la più antica trattoria-osteria di Cremona, risalente addirittura al 1500-1600. Caratterizzata da un’atmosfera calda ed accogliente, propone piatti regionali e della tradizione cremonese preparati e cucinati in casa.
Barbara Pellegrini
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