Ultimo Aggiornamento martedì 1 Aprile 2025, 12:23
Nov 04, 2024 Arte & Musica, Cultura
Paolo Soro all’opera (Foto dal Museo di Pietrarubbia)
Pietrarubbia
Siamo a Pietrarubbia nel silenzio del suo borgo medioevale.
C’è tanto silenzio e ci circondano le verdi colline che caratterizzano le campagne del Montefeltro. Lo scenario fa venir voglia di sedersi e fermarsi a pensare.
L’alternativa può essere solo l’arte e il Museo di Pietrarubbia, con le sue pareti secolari ci aiuta, grazie a una mostra forte e saziante per gli occhi e lo spirito: “Un grido non taciuto”, l’inno alla vita dello scultore Paolo Soro, sardo di nascita, che ha eletto questa zona e Carpegna in particolare, a pochi Km da qui, come sua terra di elezione e di vita.
Il nostro Magazine, come è sua abitudine, scrive di questa mostra, per scelta, nelle ultime settimane di cartellone, quando di solito l’attenzione dei media è molto più distratta.
Qui a Pietrarubbia negli anni Novanta Arnaldo Pomodoro aprì il TAM, il Centro Artistico Per il Trattamento dei Metalli, dove Soro fu docente. Siamo pertanto in un luogo abituato e votato all’arte e la Sindaca di Pietrarubbia Mara Assunta Paolini vuole continuare questa tradizione.
La mostra di Soro, arricchita dal testo critico di Maurizio Cesarini, offre al visitatore una quindicina di sculture in metallo e materiale misto, che illustrano, come già accennavamo, con una forza singolare che non ha mai cedimenti, il percorso umano nelle sue varie e spesso drammatiche sfaccettature, che vanno dalla religione alla storia, dalla formazione culturale fino alla sua spesso non facile sfera affettiva.
Paolo Soro è un artista di lunga e provata esperienza, con tante mostre al suo attivo e una articolata attività di docente. Il suo segno artistico è inconfondibile, primordiale, antico e attuale.
Soro nelle sue opere non trascura mai l’importanza dell’esistenza e, con sensibilità e approccio filosofico, consegna al visitatore (e invitiamo il pubblico a frequentare la mostra in queste ultime settimane) un percorso umano che non cede mai alle debolezze del vivere.
Il consiglio di FlipMagazine: questa è una mostra da visitare senza indugi, anche per poter scoprire le bellezze di Pietrarubbia.
Alain Bataclan d’Onsvers
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